Bloccata la concessione al Teatro Antico di Taormina Saltano i concerti di Stevie Wonder e Carlos Santana

Mentre le Fondazioni e le Associazioni culturali della Sicilia denunciano l’impossibilità di lavorare a causa dei tagli della Regione, l’assessorato ai Beni culturali fa di più: blocca la concessione, per il 2015, al Teatro Antico di Taormina, facendo saltare i concerti di Stevie Wonder e Carlos Santana, previsti tra la primavera e l’estate del prossimo anno. Si salvano Carmen Consoli e Gianna Nannini, ma solo perché gli organizzatori sono riusciti a dirottare le esibizioni delle due artiste ad Acireale. 

Nel caso di Stevie Wonder e Carlo Santana la crisi finanziaria della Regione non c’entra nulla. Anzi, i due concerti avrebbero portato soldi nella casse regionali e dato ossigeno all’economia siciliana. Sono stati bloccati dagli uffici del dipartimento regionale dei Beni culturali che, così dicono, stanno studiando una nuova concessione. «Loro studiano, nel frattempo si perdono importanti opportunità per la Sicilia – dice Nuccio La Ferlita, di Musica e suoni, una società che organizza eventi estivi a Taormina -. Del resto, loro che problemi hanno? Possono pure studiare infischiandosene del tempo che passa, tanto alla fine del mese i loro lauti stipendi sono assicurati». 

Il «loro», ovviamente, fa riferimento ai vertici burocratici dell’assessorato regionale ai Beni culturali, in pratica al dirigente generale, il dottore Salvatore Giglione (al centro di polemiche per i suoi due incarichi). Ma anche all’attuale assessore, il professore Antonio Purpura, docente di Economia all’Università di Palermo. In realtà, più che contro l’assessore, le critiche sembrano riguardare l’alta burocrazia regionale. 

«Di ufficiale non c’è nulla – ci dice ancora La Ferlita -. Ci sarebbe un documento, che non conosciamo, in base al quale sarebbe stata sospesa la concessione d’uso. Dicono che stanno mettendo a punto una nuova concessione per l’uso del Teatro Antico di Taormina». 

Se abbiamo ben capito, i vertici burocratici della Regione avrebbero sollevato la solita storia che i Teatri di pietra dovrebbero ospitare, al massimo, concerti di musica classica o lirica. Lo conferma una dichiarazione del dirigente generale Giglione che rintracciamo sul sito d’informazione Globus Magazine: «Se vengono annullati eventi, pazienza – dichiara Giglione -. D’altronde questi luoghi non sono fatti per i concerti rock. La nostra priorità è tutelare i monumenti antichi. Tutto il resto viene dopo, compreso l’indotto economico legato agli spettacoli. Siamo stati costretti a rivedere le autorizzazioni …».

Insomma, a giudicare dalle parole del dottore Giglione saremmo davanti a una Regione siciliana che si occupa e si preoccupa, e tanto, dell’integrità dei beni culturali dell’Isola. «Per ciò che riguarda il Teatro Antico di Taormina, e parlo con cognizione di causa perché, per lavoro, lo frequento da anni, non è così – dice sempre La Ferlita -. Questo luogo, per la Regione siciliana, è una gallina dalle uova d’oro. Credo che siano veramente pochi, in Sicilia, i monumenti in grado in grado di far fruttare tanti soldi per l’Amministrazione pubblica. Eppure, in tanti anni, non ho mai assistito ad interventi di salvaguardia e tutela in favore di questo Teatro. Mai che siano stati spesi soldi per interventi radicali di conservazione. Penso all’acqua che si infiltra nelle pietre di questo Teatro. Invece di cosa si preoccupano? Dei decibel!».

«Tengono un luogo unico della storia della Sicilia nel più totale abbandono e poi si preoccupano della musica rock – aggiunge il manager di Musica e suoni -. Sono incredibili. Durante i nostri eventi non si sono mai verificati incidenti. Né ci sono ami stati problemi con il pubblico. A provocare la rovina dei monumenti siciliani sono gli uffici dello stesso dipartimento dei Beni culturali che, lo ribadisco, da anni li lascia in totale abbandono, senza mai occuparsi dello scolo delle acque, dei danni prodotti dall’umidità, della pulizia. La verità è che prendono scuse per mascherare le proprie inadempienze».

In effetti, il Teatro Antico, in questi freddi giorni d’inverno, si presenta ancora ingabbiato nelle strutture di legno utilizzate per la stagione estiva. Con i legni che diventano marci sotto la pioggia. Con un palco che, di fatto, è inagibile per i turisti che arrivano a Taormina. Un palco che, ovviamente, sarà inutilizzabile la prossima stagione. Tutto questo perché, a quanto pare, TaoArte non avrebbe nemmeno le risorse finanziarie per togliere l’impalcatura di legno. Questo a causa dei tagli alle attività culturali operati da una Regione siciliana massacrata, a propria volta, da un Governo nazionale che, da due anni a questa parte, ha strappato dal Bilancio regionale oltre 2 miliardi e 300 milioni di euro.  

«Noi portiamo ricchezza in Sicilia – insiste La Ferlita -. Portiamo turisti. Basti pensare al concerto dello scorso anno di Laura Pausini che è stato seguito in tutto il mondo. Un evento che è stato uno spot per Taormina e, in generale, per tutta la Sicilia. Ma ci debbono mettere nelle condizioni di lavorare. Così non si può lavorare». 

Quando si organizzano eventi con personaggi del calibro di Stevie Wonder a Carlos Santana i tempi sono fondamentali. I manager di questi grandi nomi non si possono certo adeguare ai tempi incerti e ai capricci della burocrazia della Regione siciliana. 

Chiediamo a La Ferlita se è riuscito a parlare con l’assessore regionale Purpura che, a quanto pare, conta meno del potentissimo dottore Salvatore Giglione, l’uomo che cumula due incarichi tra loro incompatibili: quello, come già accennato, di dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali e di presidente della Spi, la Sicilia patrimonio immobiliare, società che si occupa della valorizzazione dei beni immobili della Sicilia. Compresi i beni culturali dell’Isola. «Ho parlato con l’assessore Purpura – ci risponde La Ferlita -. Mi è sembrato una persona attenta. Che sta cercando di capire. Ma…».

Ma a comandare è il potente Giglione. Sono le cose strane della Sicilia, dove il dirigente generale posto a capo dei Beni culturali – ufficio che potrebbe procedere a espropriazioni, imposizioni di vincoli ed esercizio di prelazioni – viene contemporaneamente chiamato a valorizzare, cioè a cedere ai privati, al massimo prezzo, il patrimonio immobiliare della Regione siciliana!

Si sa, a pensare male si fa peccato. Ma se il prossimo anno dovessero arrivare altri artisti portati da chissà chi, magari con la musica rock che tanto preoccupa il dottore Giglione, beh, ci sarebbe da pensar male. Ma questo, ne siamo sicuri, non avverrà. I decibel, prima di tutto.

   

   

Giulio Ambrosetti

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