Venerdì notte negli stabilimenti di Larderia del Birrificio Messina è stata avviata la prima cotta. Entro fine mese si potrà gustare la nuova birra made in Messina. Già il 29 luglio quando è stato inaugurato lo stabilimento in tanti pensavano di poter stappare sin da subito una bottiglia e bere il liquido ambrato prodotto dai quindici mastri birrai. E anche dopo la festa che ha visto la città stringersi attorno al sogno degli operai diventati imprenditori tanta gente si è spinta fino all’ex area Asi in cerca delle nuove etichette. Ma sulla strada dei mastri birrai c’è stato un altro piccolo intoppo da superare e solo venerdì i macchinari nuovi di zecca ospitati nei capannoni sono entrati in funzione.
Il Birrificio Messina ha infatti ottenuto l’autorizzazione da parte della Dogana alla commercializzazione. Quindi adesso non resta che attendere pazientemente i tempi di cottura e poi la birra potrà essere imbottigliata e venduta. Non è escluso che ci sarà un’altra grande festa per l’occasione. Per una birra che vogliono assaporare anche all’estero. Nei mesi scorsi, infatti, le richieste di acquistare la Birra dello Stretto, la Doc 15 e la Cruda 15 – come il numero di ex operai che compongono la coop – sono arrivate un po’ dappertutto.
Ma in attesa che la burocrazia e le banche facessero il loro percorso, i due capannoni di Larderia erano pieni solo dei sogni e delle speranze dei quindici mastri birrai. Sogni che adesso per diventare realtà aspettano solo che la bevanda più antica del mondo fermenti nei silos, sotto il controllo vigile di chi ha sempre fatto birra e che per continuare a produrla ha scommesso tutto se stesso.
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