Biometano, una sola busta per il project a Mazzarrà A presentare l’offerta soltanto la società proponente

Sul tavolo dell’ufficio regionale gare d’appalto di Messina è arrivata una sola busta. In realtà più che sul tavolo, l’offerta è stata incamerata dal sistema informatico chiamato a raccogliere le proposte per la realizzazione degli impianti che dovrebbero rilanciare il sito di Mazzarrà Sant’Andrea. A poca distanza dalla discarica, per anni sul ciglio del disastro ambientale, dovrebbe sorgere un impianto per la produzione di biometano dalla spazzatura. Sia dai rifiuti organici che dall’indifferenziata. A indire la gara è stata ad agosto la Srr Messina Provincia, che ha scelto la modalità del project financing sulla base della proposta tecnica presentata da Asja Ambiente, società privata che da qualche tempo è particolarmente attiva nell’isola. Tra i progetti caldeggiati in più province e la partnership all’Ecoforum organizzato da Legambiente Sicilia, per festeggiare i 40 anni.

Ed è stata proprio della società presieduta da Agostino Re Rebaudengo – tra i relatori, a inizio mese, dell’incontro sulla questione energetica organizzato nell’ambito della convention della Lega a Catania – l’unica a partecipare. I termini per presentare le offerte scadevano il 13 ottobre. L’indomani si è svolta la prima seduta di gara con l’apertura della busta amministrativa, mentre nei prossimi giorni toccherà a quella contenente l’offerta tecnica e il ribasso economico. Nel complesso il valore degli investimenti supera i 41 milioni di euro. Soldi che saranno messi dal privato che otterrà la gestione degli impianti per 25 anni.

All’aggiudicazione dell’appalto non seguirà, tuttavia, l’inizio dei lavori. Prima di potere avviare i cantieri, infatti, bisognerà che il progetto ottenga tutte le autorizzazioni necessarie e per questo sarà sottoposto al controllo da parte della commissione tecnica Via-Vas. Sarà l’organismo che risponde all’assessorato al Territorio a stabilire se l’impatto ambientale delle opere sarà compatibile. In quella sede, molto probabilmente, verrà esaminata anche la questione del dimensionamento degli impianti: così come verificato da MeridioNews, il progetto prevede infatti una capacità di trattamento annua di circa 181mila tonnellate. Una quantità decisamente più alta rispetto all’attuale fabbisogno della Srr Messina Provincia, di cui fanno parte 57 Comuni

Stando alla legge regionale 9 del 2010, che disciplina la materia dei rifiuti nell’isola, la pianificazione della gestione deve avvenire avendo come riferimento il bacino delle Srr. Ciò significa che ogni ente – e finora sono molto pochi ad averlo fatto – è tenuto a dotarsi di siti capaci di trattare la spazzatura prodotta dai Comuni che lo compongono, senza sopperire alle mancanze di terzi né potere ambire a ricevere i rifiuti da fuori. Negli uffici messinesi di corso Cavour, tuttavia, resta il convincimento di avere seguito la strada migliore. Per una serie di motivi: dalla cronica, e attualissima, carenza di impianti nel resto della provincia che fa sì che centri limitrofi, come Barcellona Pozzo di Gotto, siano costretti a portare i rifiuti ad Alcamo al fatto che, come dimostrato dalle cronache, i guasti agli impianti di trattamento non sono un’eventualità rara e, quindi, avere una capacità supplementare può sempre fare comodo.

Da un punto di vista normativo, esiste una possibilità affinché un impianto venga costruito con una capacità maggiore all’ambito. «Qualora nel piano regionale di gestione dei rifiuti siano previsti attività e impianti commisurati a bacini di utenza che coinvolgano più Ato, le relative Srr possono concludere accordi per la programmazione, l’organizzazione, la realizzazione e la gestione degli stessi». In altre parole, un progetto come quello immaginato da Asja Ambiente per Mazzarrà Sant’Andrea poteva essere sposato sia dall Srr Messina Provincia che, per esempio, dalla Srr Messina Area Metropolitana. In merito alla carenza degli impianti, proprio nei giorni scorsi, il sindaco della Città metropolitana Cateno De Luca ha attaccato il presidente della Regione Nello Musumeci. «A breve Comuni e Srr si dovranno sobbarcare i costi per spedire fuori regione i rifiuti, con le tariffe che schizzeranno alle stelle. La Regione è colpevole del ritardo accumulato», ha detto De Luca. Che vengano considerati troppo grandi o adeguati, dalla Srr Messina Provincia non si scompongono. «Sono opere che si sviluppano a moduli. Se la commissione Via-Vas riterrà che il progetto dovrà essere ridotto, lo faremo», chiosa un funzionario.

Simone Olivelli

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