Una bambina di 10 anni, stamane davanti la scuola elementare Falcone-Borsellino, la stessa che frequentava Loris Stival trovato morto sabato scorso, ha detto di aver visto «Loris sabato mattina. E’ sceso dall’auto della mamma ed è andato verso il chioschetto per comprare il panino. Poi mi sono allontanata e non l’ho più visto». Davanti alla scuola molti bambini ricordano Loris: «era vivace, gli volevano bene». Una madre si rivolge alla preside Giovanna Campo: chiede perchè non c’è il servizio di vigilanza attivo lo scorso anno. La preside risponde: «Questo servizio non c’e’ più. Vedremo però nei prossimi giorni cosa è possibile fare». La preside parla con i cronisti davanti al cancello della scuola ma non permette di entrare: «Devo tutelare i bambini e garantire la loro serenità ci faremo aiutare dalla polizia e dalle istituzioni scolastiche per assicurare un sostegno psicologico in questi giorni difficili».
Intanto è stata una notte di lavoro per gli investigatori di polizia e carabinieri che indagano sulla morte. Sarà completata oggi l’autopsia sul corpo del bimbo, iniziata ieri dal dottor Giuseppe Iuvara, medico legale incaricato dalla Procura di Ragusa, che ha aperto un fascicolo per omicidio volontario a carico di ignoti, «a scopo cautelare e senza indagati». I nodi da chiarire sono molti, a partire dall’ora del decesso che, dai primi elementi dell’esame autoptico, dovrebbe collocarsi diverse ore prima del ritrovamento del corpo. Bisogna stabilire anche se Andrea Loris sia morto nel canalone, o altrove e le spoglie siano state poi trasportato dove sono state rinvenuto. Continuano le ricerche, inoltre, sullo zainetto del bambino, un ‘ovetto’ di colore blu, con la scritta «Toy Story». Ieri sera la polizia di Ragusa ha sequestrato l’auto del cacciatore che ha trovato il corpo del bambino, Orazio Fidone. Un sequestro dovuto al fatto, chiariscono fonti investigative, che l’auto del cacciatore era in zona e tutta l’area del ritrovamento è sotto sequestro». Nessuna pista è esclusa, nè quella dell’orco, nè quella di un possibile «bullismo di paese», o di un gioco finito male. A testimonianza della psicosi che il piccolo paese ragusano sta vivendo, le parole del Parroco di Santa Croce Camerina che ieri, durante l’omelia domenicale, ha affermato: «Bambini, state sempre insieme e se vedete qualcosa di strano, chiamate subito gli adulti».
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