Tutto in una notte. Con il governo presieduto da Raffaele Lombardo deciso ad andare allo scontro con Roma. Con le opposizioni che votano contro. Ma che, di fatto, sono sulla stessa linea dellesecutivo. Così, in quattro e quattrotto, ieri sera, è arrivato il sì della commissione Bilancio e Finanze alla manovra. Confermando che a Sala dErcole, quando ci sono risorse da spartire, le divisioni si dissolvono come neve al sole. Anche perché su quello che si annuncia come il punto di rottura tra la Sicilia e Roma, le opposizioni sono allineate e coperte con il governo. Il riferimento è allesercito di precari, circa 30 mila. A questo numero si arriva mettendo assieme i mille e 100 circa precari della Regione, quelli dei consorzi di bonifica che da ventanni non bonificano un tubo e però fanno ancora assunzioni e i circa 27 mila precari dei Comuni dellIsola.
A Roma, ovviamente, sanno già tutto. Ed è lì che – giustamente – ha puntato il governo Monti per costringere la Regione siciliana a ridurre le spese correnti. Ma la casta politica siciliana – tutta, maggioranza e opposizione, come già accennato – ha risposto picche. Ed è anche logico: tutti i partiti, dal Pdl al Pd, dallUdc allMpa, dal Pd a Futuro e libertà – e scusate se ce ne sfugge qualcuno – hanno ‘trafficato’ con i precari. E nessuno ha intenzione di muovere qualcosa a cinquanta giorni dal voto per le elezioni amministrative. Le clientele, prima di tutto.
Per questanno, contrariamente alle attese della vigilia, la Finanziaria sarà leggera. Questo perché le forze politiche si sono messe daccordo per piazzare tutte le operazioni in bilancio. A cominciare, per lappunto, dal rinnovo dei contratti per i precari. Qui, come già accennato, si consumerà lo scontro con Roma. Il governo – o meglio, tutta lArs – si accinge a prorogare questi contratti (anche quelli dei precari dei Comuni, in buona parte, sono a carico del bilancio regionale). In pratica, Lombardo e Sala dErcole stanno facendo lesatto contrario di quello che ha chiesto Roma. Questo è uno dei passaggi a rischio di impugnativa.
In ogni caso – e questa notizia, forse, i circa 30 mila precari dovrebbero saperla – la proroga (ammesso che il commissario dello Stato la lasci passare) non potrà andare oltre il 31 dicembre di questanno. Perché il prossimo anno la legge prevede la stabilizzazione e non la proroga. E con gli attuali chiari di luna non sarà facile per il parlamento dellIsola stabilizzare altri 30 mila pecari. Non per mancanza di volontà politica (figuriamoci!), ma per mancanza di soli.
E poi? In bilancio sono stati trovati 750 milioni per gli enti locali. Mentre non ci sono i soldi per la sanità. Anche questanno assisteremo alla sceneggiata dello scorso anno: il governo appronterà 350 milioni e dirà che gli altri 350 milioni di euro entreranno non appena Roma erogherà le risorse Fas (Fondi per le aree sottoutilizzate). Ma Roma il Fas lo erogherà solo se i 90 califfi da 20 mila euro al mese cadauno ridurranno i precari. In pratica, un dialogo tra sordi.
Cosicché i soliti Azzeccagugli sparsi tra il dipartimento del Bilancio e lalta burocrazia di Palazzo Reale, la sede del parlamento siciliano, riproporranno, anche anche questa volta, il solito, trito e ritrito imbroglio contabile: risparmiandovi i tecnicismi, che servono solo a nascondere gli imbrogli ai cittadini, diranno, in parole povere, che se Roma non caccerà i 350 milioni di euro i soldi verranno presi questo o quel capitolo. Questo non si può fare, perché non si può approvare un bilancio dicendo che i soldi di alcuni capitoli potrebbero sparire per coprire eventuali buchi di altri capitoli ad oggi vuoti. In pratica, lArs si accinge a varare un bilancio che, in alcune parti, è privo di copertura finanziaria: e questo, sotto il profilo contabile e costituzionale, è una contraddizione in termini.
Ovviamente, i deputati – sempre di maggioranza e di opposizione – si sono guardati bene dal toccare la tabella H. In realtà, la tabella H sarebbe stata abolita. In pratica, cè ancora. Solo che tutte le voci, un tempo raccolte, appunto, nella tabella H, sono state nascoste – non troviamo una parola diversa – tra le pieghe del bilancio. Sono contributi a fondo perduto per associazioni, fondazioni, centri studi e chi più ne ha più ne metta. Nell’0ttanta per cento dei casi, sprechi allo stato puro. Tutti i contributi a questi soggetti sono rimasti in piedi, alla faccia di Monti e del suo governo sparagnino. Insomma, mentre a Roma si taglia e si risparmia, in Sicilia i comandanti del governo e di Sala dErcole navigano alla Schettino…
Non manca qualche piccola tosatura. A carico, soprattutto, dei dipendenti regionali, tra le poche categorie penalizzate. Non ci riferiamo ai dirigenti (non scherziamo!), ovviamente, ma i rami bassi. Al personale con gli stipendi già bassi si tolgono – sostanzialmente la storia è questa – gli aumenti (meno 44 milioni di euro circa). Gente che la politica conta di recuperare elettoralmente (votano pure loro) con le solite promesse.
Confusa la situazione per i forestali. Mentre certi dovrebbero essere i tagli ai Teatri, allErsu (chiusura di alcune mense universitarie) e scuole materne.
Tutto qui? No. Manca la panella finale. Siccome cè il serio rischio di scioglimento anticipato dellArs (se il bilancio dovesse essere impugnato su precari e sanità lo scioglimento sarebbe automatico, checchè ne dicano i soliti Azzeccagarbugli), i deputati – di maggioranza e di opposizione – si sono messi in ferro dietro la porta: hanno trovato circa 20 milioni di euro togliendoli alle risorse destinate allinformatica per spartirseli. In questo momento, non siamo in grado di dirvi come se li mangeranno (di questo alla fine si tratta). Sapremo qualcosa in più quando, lunedì prossimo, comincerà il dibattito dAula. E, soprattutto, quando avremo tra le mani la legge approvata dallArs.
«Forte vento su Catania. Possono verificarsi ritardi e disagi sui voli in arrivo e in…
La polizia in piazza Europa, a Catania, ha sanzionato un 34enne, pregiudicato, che faceva il…
Un evento in una struttura del Settecento, ma mancavano le autorizzazioni. A Randazzo, in provincia…
Qualcuno è entrato nel negozio Master Nuoto di viale del Fante, a Palermo, portando via il…
Ha percorso a piedi e in pigiama un lungo tratto della metropolitana di Catania. Una…
Maltrattamenti in famiglia, minacce, estorsione e resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Sono questi i…