BiciBus, il progetto ecosostenibile della Pizzigoni-Carucci Fiab: «Dimostriamo che andare a scuola in bici è possibile»

Quattro giorni di scuola in compagnia della bicicletta per sperimentare il progetto BiciBus. Così gli studenti dell’istituto comprensivo Pizzigoni-Carducci di via Mazzarello, a Catania, hanno salutato l’arrivo del mese di giugno. Dal 31 maggio fino a oggi, ragazzi, ragazze e docenti sono stati coinvolti nell’iniziativa portata avanti dalla Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta) etnea con l’obiettivo di creare un percorso casa-scuola da percorrere con le biciclette. «Tutto è partito dall’idea di un genitore di coinvolgere la Fiab – spiega a MeridioNews il dirigente scolastico Fernando Rizza – Ci siamo accorti che già alcuni ragazzi vengono a scuola in bici, sempre di più sono gli alunni che ce lo chiedono: questo ci ha incoraggiato. Quindi abbiamo pensato alla collaborazione del Comune di Catania e Amt, che ci hanno aiutato a organizzare il percorso scandito dalle fermate lungo le vie limitrofe alla scuola».

BiciBus simula un vero e proprio autobus formato da un gruppo di studenti in bicicletta. Nel progetto della scuola Pizzigoni-Carducci si è svolto lungo via Guardia della Carvana, via dei Miti e via Passo di Aci. All’iniziativa hanno partecipato i ragazzi delle scuole medie con le bici messe a disposizione sia dagli alunni che dagli organizzatori. Lungo il percorso si sono alternati dei gruppi formati da dodici ragazzi alla volta, accompagnati dai volontari della protezione civile e dai vigili urbani. «L’iniziativa che dovrebbe affermarsi successivamente vede grandi e piccoli andare insieme in bicicletta a scuola – continua Rizza – Gli adulti accompagnano i ragazzi nelle fermate stabilite e attendono il passaggio del gruppo BiciBus, diretto da un responsabile, a cui accodarsi. Per il momento abbiamo ricreato un modello di percorso in via sperimentale. Ma abbiamo l’obiettivo di farlo in maniera permanente. Oltre che un modo sostenibile, è utile a sensibilizzare i ragazzi all’ambiente e farli stare in compagnia». In questi quattro giorni ad accompagnare i ragazzi alle fermate e a coordinare il BiciBus sono stati vigili urbani, i volontari della protezione civile e i membri della Fiab Catania. Amt (la partecipata del Comune che si occupa di trasporto urbano) ha partecipato al progetto mettendo a disposizione le paline per le fermate. Mentre il Comune di Catania ha progettato l’itinerario su cui sperimentare il progetto. BiciBus è stata la conclusione dell’iniziativa denominata Bici Cambia e Vai, proposta dalla scuola Pizzogoni-Carducci insieme a Fiab. Negli ultimi due mesi, sia le classi elementari che medie hanno svolto delle lezioni in classe sull’uso della bicicletta.

L’evento è stato anche un’occasione per parlare di piano di mobilità sostenibile, un documento già adottato da nove scuole catanesi, che mira a incentivare la mobilità a basso impatto. «La bicicletta deve essere un mezzo che non deve avere soltanto scopi ludico ricreativi – afferma a MeridioNews Marco Oddo, presidente di Fiab Catania – Durante le lezioni in classe abbiamo notato che gli alunni avevano ancora poca conoscenza sull’utilità della bicicletta. Con questa simulazione di un percorso casa-scuola vogliamo anche sollecitare a ridurre l’utilizzo dei mezzi motorizzati. Davanti alle scuole vediamo spesso assembramenti di auto, che oltre a inquinare l’ambiente, peggiorando la qualità dell’aria, complicano la circolazione nei centri urbani. Dobbiamo dimostrare che la bicicletta può essere utilizzata nel quotidiano, che può cambiare le nostre vite. Portare i figli a scuola in bici è possibile».

Nella quattro giorni in cui si è svolto BiciBus si è festeggiata anche la giornata mondiale della gici, che ricorre ogni 3 giugno, da quattro anni a questa parte. «In occasione di questo evento abbiamo voluto regalare agli studenti che hanno partecipato l’iscrizione gratuita sul Registro italiano della bici», aggiunge Oddo. Il proprietario di una bici può iscriversi al registro inserendo le proprie generalità. Alle bici iscritte sul registro verrà assegnato un codice identificativo che permette di monitorare il possesso e la proprietà del mezzo, così da prevenire furti e poter gestire in maniera più tracciabile un’eventuale compravendita della bici sul mercato dell’usato. Una soluzione che potrebbe risolvere i diversi furti di bici che avvengono sempre più spesso in città. Solo lo scorso mercoledì le telecamere di via Mascagni hanno immortalato un uomo che rubava la bici da una palestra. «Con i progetti di mobilità sostenibile e i percorsi casa-scuola proposti sempre di più nelle scuole – conclude Oddo – Siamo certi che nei prossimi anni l’utilizzo della bicicletta possa essere sempre più diffuso».

Carmelo Lombardo

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