Tra bici e pedale non mettere il Comune di Catania. A due giorni dai festeggiamenti per i dieci anni della Critical mass – il movimento per una città più a misura di bici – a Catania, un comunicato dell’amministrazione etnea rischia di spaccare i gruppi di appassionati. Al centro della polemica, la comunicazione del sindaco Raffaele Stancanelli della partecipazione del Comune alla settimana europea della mobilità – conclusa il 22 settembre – con una passeggiata notturna prevista per venerdì 28. Lo stesso giorno fissato per la biciclettata in onore del decennale di Critical mass che, ormai da gennaio, ha appuntamento fisso proprio l’ultimo venerdì del mese. Forse non una coincidenza, peccato che nel comunicato dell’amministrazione non si faccia cenno al movimento a due ruote. In alcuni ciclisti si insinua così il dubbio di una campagna elettorale condotta sfruttando l’immagine della Critical mass.
A chiedere chiarimenti sul gruppo Facebook di Salvaiciclisti Catania – che da mesi raccoglie appassionati e neo-pedalatori cittadini – è Giuseppe Palumbo. «Chiarimenti su come mai nessuno si fosse lamentato del fatto che il Comune stesse cavalcando londa della ciclabilità sostenibile» spiega. «Tristissimo tentativo del Comune di attribuirsi raduni e partecipazione – lo anticipava di poco sulla stessa pagina un altro utente dal nickname Dylav Luke – Pochi capiranno cosa c’è che non va, l’importante è che si capisca che c’è chi non è d’accordo. Critical Mass è un movimento libero e non uno specchietto promozionale per campagna elettorale».
Ma all’interno del gruppo la discussione si anima. Il commento di Giuseppe Palumbo viene rimosso e lui stesso escluso dalla pagina Facebook ad opera di uno degli amministratori, Andrea Genovese. Stessa sorte tocca anche a Dylav. «I messaggi off-topic cioè fuori tema verranno cancellati», avverte Genovese sulla bacheca. Rimandando al manifesto del movimento: «Popolare e spontaneo indipendente da partiti e associazioni – si legge – che chiede alla politica interventi mirati per aumentare la sicurezza dei ciclisti sulle strade italiane». «A pensar male – risponde Palumbo dalle pagine del blog Res. Ca. – viene il dubbio che di fondo ci sia stato un accordo fra il Comune e qualcuno allinterno del movimento di Salvaiciclisti Catania che reputano tutto un off-topic». «In realtà, dopo la riflessione di Giuseppe Palumbo, si era scatenata una discussione dai toni inaccettabili spiega un altro moderatore, Attilio Pavone E per questo Genovese ha escluso tutti, colpevoli e non, andando di accetta». Un equivoco insomma.
Ma ormai il danno è fatto e sulla stessa pagina Facebook del gruppo alcuni utenti si schierano con Palumbo e Dylav. «Cancellate anche me», scrivono oggi provocatoriamente ma non troppo. E «godetevi le vostre corsie dell’autobus», da poco aperte ma non tutte anche ai ciclisti. A distanza di poche ore, i due utenti ribelli vengono nuovamente ammessi alla pagina da Pavone. La polemica viene ridimensionata, i chiarimenti avverranno a livello personale, ma resta la domanda di Palumbo: «Perché nessuno smentisce che l’evento non è organizzato dal Comune ma dalla Critical mass? L’amministrazione fino a ieri ignorava i ciclisti».
Il timore, per l’appassionato delle due ruote a pedali, è quello di una strumentalizzazione politica di Salvaiciclisti Catania in vista delle elezioni comunali etnee del prossimo anno. «Magari giorno 28 vi ritroverete a passeggiare accanto al sindaco, che magari nel frattempo vi chiederà il voto perché il Comune ha organizzato levento – scrive sempre Palumbo su Res. Ca. – Visto che nemmeno chi organizza la passeggiata mensile ci tiene a smentire». Il rischio è che poche concessioni comunali, come le tanto attese rastrelliere per parcheggiare in sicurezza la bici in città, bastino a far abbassare la guardia e ammorbidire le rivendicazioni dei ciclisti catanesi. «Magari qualcuno diventerà il cavaliere delle rastrelliere a Catania», ironizza Palumbo sul bando comunale rivolto ai privati per la realizzazione degli stalli. Ma Attilio Pavone, anche tra gli organizzatori della Critical mass, rassicura: «Sappiamo che in molti, e non solo il Comune di Catania, cercano di sfruttare il tema per avere visibilità spiega Ma noi non siamo così ingenui. Senza considerare che i ciclisti a Catania, anche se in crescita, non sono poi un così grande bacino elettorale». Non saranno delle rastrelliere per bici a orientare il voto, secondo Pavone. «Ma erano comunque tra le nostre richieste conclude Se anche il Comune avesse accettato di promuoverle per farsi campagna elettorale, almeno quelle resteranno alla città. Sempre meglio di promesse che non si faranno mai».
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