Si è preso la scena con il garbo di chi Palazzo degli elefanti l’ha frequentato tanto a lungo da potersi permettere di alzare e abbassare il sipario quando vuole. Enzo Bianco è uscito dall’aula consiliare alle 19.54, dopo avere fatto presente che «autorevoli fonti» gli avrebbero confermato l’errore di interpretazione dei principi giuridici della segreteria generale Rossana Manno. L’ex sindaco di Catania, durante una delle sue rare presenze in Consiglio, ha picconato i lavori di approvazione delle direttive del piano regolatore generale.
La prima volta, quando ha annunciato il suo voto favorevole all’emendamento che prevede un’isola ecologica in ogni circoscrizione. «È un emendamento superfluo, perché le isole ecologiche non necessitano del passaggio attraverso lo strumento urbanistico generale, come del resto ho dimostrato con il mio operato», è la prima stoccata. La seconda, più pesante, arriva quando i pareri dei tecnici municipali dichiarano «inammissibili» diversi emendamenti presentati dal gruppo Catania 2.0.
Il tema è il seguente: al parere negativo degli uffici su una proposta di un consigliere, quella proposta deve essere messa in votazione oppure no? Per Manno non c’è dubbio: no, per via di «consolidati principi giuridici». Per il consigliere comunale Salvo Di Salvo, al contrario, sì. Nel duetto interviene l’ex primo cittadino adesso consigliere comunale. «Mi dispiace dovere ricordare – comincia Bianco – che sono il ministro dell’Interno che ha votato il Testo unico degli enti locali e devo dissentire sull’interpretazione che ne fa la segretaria generale».
Manno si fa rossa in viso e attacca: «Il nessun articolo del Tuel si fa riferimento ai pareri degli uffici tecnici». Ma Bianco non ci sta e, dopo avere permesso agli altri consiglieri di fare un giro di interventi, prende di nuovo la parola: «Mi confermano autorevoli fonti quanto dicevo prima: un emendamento può essere dichiarato inammissibile solo nel caso in cui non ci siano le coperture di bilancio. Pertanto ritengo illegittima la prosecuzione della seduta e le votazioni che ne discenderanno. Dunque annuncio la mia uscita dall’aula». Un coup de théâtre che lascia il fantasma di Bianco aleggiare sull’opera, in molti casi buffa, che va in scena stasera a Palazzo.
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