Ambulanza della morte. Omicidio volontario ai danni di tre persone malate e anziane. Con l’aggravante di aver agevolato sia il clan mafioso di Biancavilla Mazzaglia-Toscano-Tomasello, sia – ad Adrano – la famiglia Santangelo. Accuse gravissime per le quali è finita in carcere una persona, arrestata dai carabinieri di Paternò in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Catania. Le morti sospette – forse a bordo di un’ambulanza privata – di pazienti ricoverati all’ospedale Maria Santissima Addolorata di Biancavilla erano state descritte da un’inchiesta de Le Iene trasmessa su Italia 1 lo scorso 21 maggio. Poco meno di un mese dopo – con un fascicolo aperto dalla procura – i militari paternesi avevano sequestrato decine di cartelle cliniche.
L’inviata de Le Iene Roberta Rei aveva intervistato testimoni che raccontavano dell’uccisione di diversi pazienti in agonia, dimessi dall’ospedale. Moribondi che sarebbero stati eliminati attraverso una iniezione di aria nelle vene durante il tragitto verso casa. Una versione ancora da confermare, comunque. Secondo gli inquirenti l’indagine sarebbe la «naturale prosecuzione della serrata attività intrapresa dalla procura etnea e dai carabinieri di Paternò nel comune di Biancavilla ad un anno esatto dalle operazioni Onda d’urto e Reset, che hanno scardinato il clan Mazzaglia-Toscano-Tomasello, affiliato alla famiglia catanese di Cosa nostra Santapaola-Ercolano. Ulteriori dettagli verranno forniti nelle prossime ore.
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