Si è pronunciato il Tar di Catania sul ricorso presentato da oltre un centinaio di genitori dell’istituto comprensivo Antonio Bruno di Biancavilla contro l’ordinanza sindacale firmata dal primo cittadino Antonio Bonanno. Un provvedimento che dispone l’alternanza mattina-pomeriggio tra gli istituti Antonio Bruno e Luigi Sturzo, scuola dichiarata inagibile dopo i danni dovuti al terremoto dello scorso 6 ottobre. La vicenda è quella legata al turnover fra le due scuole medie nell’esecuzione dei turni pomeridiani.
Nella prima mattinata di oggi è arrivata la decisione da parte del tribunale amministrativo che, attraverso il presidente della terza sezione Daniele Burzichelli, respinge «l’istanza di tutela cautelare monocratica e fissa per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 13 marzo 2019». Intanto, dal 4 marzo gli studenti dell’istituto Bruno avrebbero dovuto sostituire i colleghi della scuola Sturzo nelle lezioni pomeridiane. Il presidente del Tar ha avanzato alcune osservazioni nella scuola Luigi Sturzo «sono presenti classi frequentate da alunni disabili e l’attuazione del provvedimento in questa sede impugnato non appare incompatibile con la possibilità di far svolgere in orario diurno le lezioni delle classi dell’Istituto Antonio Bruno che ospitino studenti con gravi disabilità».
In secondo luogo, non si comprende perché le attività extra-curricurali «non possano svolgersi in orario diurno». Per presidente, inoltre, è condivisibile «l’affermazione secondo cui i giovani alunni dell’istituto ricevono un pregiudizio» a seguito dell’adozione del provvedimento indicato, ma tale pregiudizio «è finalizzato a contemperare equamente le esigenze dei vari studenti e delle rispettive famiglie», posto che va considerata anche la posizione degli studenti della scuola secondaria Luigi Sturzo, anch’essi non autosufficienti. Infine, per Burzichelli, appaiono allo stato «risolutive le argomentazioni» svolte dal Comune in merito «all’impossibilità di adottare soluzione alternative».
Il giudice amministrativo, in pratica, ha ritenuto non sussistente il pericolo del danno per i ricorrenti. «Alla camera di consiglio – scrive in una nota Andrea Ingiullia, il legale dei genitori che hanno fatto ricorso – ribadiremo con forza le ragioni giuridiche che ci fanno ritenere illegittima l’ordinanza sindacale impugnata, fermo rimanendo che i miei assistiti accetteranno qualsiasi decisione dovesse assumere il Collegio, qualora non ritenesse sussistente il pericolo di danno grave e irreparabile denunciato».
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