Biagio Conte non è solo, in strada con lui anche Figuccia «Più che da istituzioni le risposte sono giunte dai singoli»

Biagio Conte non è solo. Da ieri il missionario laico fondatore della missione Speranza e Carità a Palermo ha deciso di non dormire nei locali della struttura, ma di passare le notti per strada – sotto i portici delle Poste centrali in via Roma – in segno di solidarietà verso chi non ha un tetto. E quel luogo, al parziale riparo dal freddo e dalla pioggia, è diventato meta continua di pellegrinaggio e di solidarietà: c’è chi porta una coperta, chi suona, chi si avvicina a Biagio Conte per manifestargli semplicemente un gesto di affetto. Tra i tanti da questa mattina insieme a lui c’è anche Vincenzo Figuccia, assessore lampo all’Energia e ai servizi di pubblica utilità e ora tornato ad essere deputato regionale.

A dormire per strada insieme a Biagio Conte, la scorsa notte, erano in quattro. Lo racconta Riccardo Rossi, giornalista napoletano che l’anno scorso ha cambiato radicalmente la sua vita, mettendosi al servizio degli altri. Da cronista si è trasformato in volontario a tempo pieno in una casa famiglia a Pedara, nel catanese. E ora, pur essendo in vacanza con la moglie, ha scelto di stare accanto all’amico missionario. «Oltre a noi due, c’erano altre due persone della missione e Joseph, un migrante ospite della struttura di via Archirafi – racconta Rossi -. Dare voce a Biagio vuol dire dare la voce ai poveri. Finora su valori come assistenza e solidarietà più che dalle istituzioni la risposta più grande è venuta dalle singole persone. Tempo fa papa Francesco fece un appello alle parrocchie ad accogliere due famiglie a testa. Ciò però non è stato fatto. Considerando che le chiese in Italia sono circa 90mila, pensate a quanti indigenti si sarebbero potuti aiutare. Oppure penso anche ai continui appelli all’accoglienza verso i migranti. Quanti fedeli hanno seguito i dettami del pontefice?». 

Uno dei riferimenti più citati, insieme a san Francesco e l’aiuto agli ultimi, è don Puglisi e la sua celebre frase: «Se ognuno fa qualcosa allora si può fare molto». La dice anche Rossi, che poi aggiunge un aneddoto che ben inquadra il clima di individualismo imperante contro cui, come afferma spesso Biagio Conte, bisogna combattere: «Ieri notte dovevo andare a fare la pipì insieme a Joseph e nessuno tra gli esercizi commerciali della zona me lo ha consentito. Alla fine, dopo tanto peregrinare, ci ha aperto le saracinesche un locale arabo».

Anche il presidente dell’ordine dei giornalisti Giulio Francese si è recato a fare visita a Biagio Conte. «Gli ho portato la mia solidarietà – ha detto Francese – e l’impegno di stimolare i giornalisti a scrutare più da vicino quella realtà fatta di emarginazione e dolore». Le visite si susseguono senza sosta, spontaneamente. Anche gli studenti dell’istituto Regina Margherita, in zona per le giornate di open day, hanno manifestato vicinanze all’iniziativa del missionario suonando e cantando, mettendo in campo le proprie capacità. Un appuntamento che si ripeterà domani mattina, con un concerto che sarà un ulteriore gesto di sensibilizzazione.

Uno dei primi ad accorrere, come già detto, è stato Figuccia che da tempo svolge attività di volontariato ai senzatetto. «Chiamerò il presidente Musumeci per capire come concretizzare la vicinanza che ha manifestato nelle scorse ore – dice il deputato -. Se il 50 per cento dei siciliani, come ha testimoniato l’Istat, si avvicina alla marginalità sociale è evidente che c’è un problema da affrontare. L’idea è di coinvolgere ad esempio le periferie, mettendo cioè più piedi sotto il tavolo. Sono necessari anche interventi per favorire l’inclusione sociale e lavorativa, perché la gente non vuole solo assistenza ma dignità. Non potevo rimanere spettatore dopo l’iniziativa di Biagio, credo che sia necessaria una redistribuzione delle povertà oltre che delle ricchezze». E c’è spazio anche per un momento poetico: a un certo punto l’ex assessore si distende a terra insieme a Conte, e guardando il cielo dice di averlo visto raramente «da questa prospettiva differente». Il missionario gli risponde che è così che ha capito che «i problemi sono ovunque».

Andrea Turco

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