Beppe Grillo chiede dimissioni del sindaco Bianco Il comico: «Ha fatto il suo tempo. Ormai è bollito»

«Enzo Bianco ha fatto il suo tempo: è bollito, il Consiglio comunale è a serio rischio di infiltrazioni mafiose e i catanesi hanno bisogno di un’amministrazione attenta, reattiva e senza macchie». Con queste parole il comico e leader del Movimento 5 stelle Beppe Grillo lancia dal suo blog la richiesta di dimissioni del sindaco di Catania. Una mossa che da politica diventa presto social tramite l’hashtag #BiancoDimettiti che, nell’ultima ora, è già al quinto posto tra le tendenze su Twitter. A cinguettare sull’argomento sono centinaia di persone da tutta Italia. «Doveva essere una rinascita, invece si è rivelata una cacata», scrive un utente, Sebastiano. Che accompagna il post con l’immagine del primo cittadino in sella a una vespa, qualche attimo dopo la notizia della vittoria alle amministrative del 2013. 

«Ieri pomeriggio, il sindaco
piddino Bianco è stato convocato alla commissione nazionale Antimafia, ma lui dice di non saperne nulla. Lui è ignaro anche se non è certo un novellino, considerato che è in politica da decadi», spiega Grillo. Il riferimento del leader del M5s è all’audizione del primo cittadino etneo a palazzo San Macuto in merito all’intercettazione della telefonata del 2013 con l’imprenditore-editore del quotidiano La Sicilia Mario Ciancio Sanfilippo – all’epoca dei fatti indagato per concorso esterno in associazione mafiosa -, e alla relazione sulle ombre di Cosa nostra nel consiglio comunale

«Bianco è stato ministro (degli Interni, ndr), è stato alla Camera, in Senato e più volte sindaco di Catania. Con questo popò di curriculum non è stato in grado di accorgersi dei suoi consiglieri che hanno legami con persone vicine alla mafia?», domanda Grillo. Che ricorda anche il presunto coinvolgimento di Bianco nello scandalo dei finanziamenti pubblici al partito di centrosinistra la Margherita. «Il tesoriere del gruppo Luigi Lusi sostenne di aver versato a Bianco una somma mensile di tremila euro, poi passata a 5.500, in qualità di presidente della defunta assemblea della Margherita. Sebbene l’operazione fosse formalmente legale, Bianco inizialmente negò tutto tentando di non essere coinvolto nello scandalo. Successivamente ammise di aver ricevuto quel denaro, giustificandosi dicendo che lo aveva usato per fare politica», cita Grillo affidandosi all’enciclopedia online Wikipedia. 

La richiesta di dimissioni di Bianco da sindaco del capoluogo etneo arriva anche dal gruppo pentastellato dei parlamentari nazionali catanesi e di quelli all’Assemblea regionale siciliana. Mentre Twitter rimbalza #BiancoDimettiti alla velocità che hanno i social network. «Bianco nulla vede e nulla sa», scrive Antonio. «#BiancoDimettiti che è finito il tempo di condannare gli altri mentre si continuano a fare i propri comodi alle spalle del cittadino», commenta Pasquale. Che aggiunge: «Anche oggi c’è una nuova macchia sulla già sporca coscienza del Partito democratico». «La mafia deve stare fuori dalla città e soprattutto dai palazzi del potere, altrimenti continuerà la connivenza», è il post della catanese Alessandra

Redazione

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