LE CONSIDERAZIONI DI BEPPE GRILLO SULL’UNITA’ D’ITALIA PIACCIONO ALLA LEGA NORD. MA ANCHE NEL MEZZOGIORNO SONO LARGAMENTE CONDIVISE ANCHE SE I POLITICI TACCIONO. IN SICILIA FA ECCEZIONE MICHELE CIMINO
Fa discutere il post di Beppe Grillo in cui il leader del Movimento 5 Stelle prende atto di una verità di cui ormai si ha consapevolezza in tutte le regioni, da Nord a Sud:
“E ormai chiaro che lItalia non può essere gestita da Roma da partiti autoreferenziali e inconcludenti. Le regioni attuali sono solo fumo negli occhi, poltronifici, uso e abuso di soldi pubblici che sfuggono al controllo del cittadino. Una pura rappresentazione senza significato. Per far funzionare lItalia è necessario decentralizzare poteri e funzioni a livello di macroregioni, recuperando lidentità di Stati millenari, come la Repubblica di Venezia o il Regno delle due Sicilie”.
Una riflessione che è più una presa d’atto che una proposta. Come ha ricordato Ernesto Galli della Loggia qualche giorno fa sul Corriere della Sera (anche se l’intento non era proprio lusinghiero) la tesi di una Unità dItalia che non ha funzionato ( e sulla quale sono state raccontate e si raccontano ancora un sacco di bugie) è ormai dominante tra i ceti intellettuali del Sud.
Dal post di Grillo – per inciso, non è la prima volta che tratta questo tema- si è sentita chiamata in causa la Lega Nord che ha plaudito alle sue parole: “Se ci dai una mano, non ci ferma nessuno”, commenta il segretario del Carroccio Matteo Salvini”. E, stamattina, sulla Padania, un titolo quantomai eloquente riferito al leader del M5S: “Benvenuto al Nord”, scrive il quotidiano leghista, parafrasando il titolo di un noto film. Che ha pure un sequel: Benvenuti al Sud.
‘Benvenuto al Sud’ è quindi il titolo che noi diamo al nostro articolo per ricordare che non è solo la Lega ad essere coinvolta in questo ragionamento. Lo sono anche quella miriade di movimenti che si battono per liberare il Mezzogiorno dal giogo Italia.
Dalla Sicilia politica comunque si sono levate poche voci a commento del post di Grillo. Come al solito i politici siciliani mostrano di essere ‘sconnessi’ con i sentimenti che animano il popolo di questa regione.
Unica eccezione, finora e per quanto ci risulta, Michele Cimino, deputato de la ‘Voce siciliana’ che a Sala d’Ercole si è intestato la battaglia sull’articolo 36 dello Statuto siciliano e che commenta così il post di Grillo:
“Spero che la svolta secessionista di Grillo non sia il solito populismo vagante in stile Lega Nord. Sicuramente, la Sicilia, come Malta e molto più, riuscirebbe da sola ad essere interlocutrice delle grandi potenze e con le sue risorse energetiche, ma non solo quelle, riuscirebbe ad avere un ruolo importante in Europa, non certo il fanalino di coda che è oggi all’interno di questa Italia”.
Grillo: E ormai chiaro che lItalia non può essere gestita da Roma
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