IL PARENTE DEL DEPUTATI SI CHIAMA RINO GIGLIONE. LA PROTESTA DELLA CGIL SICILIANA: “CROCETTA DICE CHE OGNI ASSESSORE DI DEVE SCEGLIERE IL PROPRIO DIRETTORE. MA LA LEGGE NON PREVEDE DA TEMPO LA DISTINZIONE TRA RUOLO AMMINISTRATIVO E POLITICA”
La sostituzione al vertice dellassessorato Beni culturali di Sergio Gelardi senza alcuna valutazione di merito sui risultati del dirigente, lascia senza parole.
Lo dice Enzo Abbinanti della segreteria regionale di Fp Cgil Sicilia commentando la decisione della Giunta regionale di Rosario Crocetta di sostituire il dirigente generale del dipartimento, Sergio Gelardi con Rino Giglione, cugino del deputato Michele Cimino.
Senza entrare nel merito delle competenze di Giglione – prosegue Abbinanti – ci lascia certamente spiazzati e confusi la dichiarazione del presidente Crocetta per cui ogni assessore ha il diritto di indicare un direttore generale più funzionale al rispetto del proprio programma di governo. Ma la legge non prevede forse ormai da tempo la separazione tra ruolo amministrativo e politica?”.
“Dispiace perdere un interlocutore con cui si era avviato un percorso per la riforma dei profili del personale dei Beni culturali – conclude l’esponente della Cgil siciliana -. Ci auguriamo che queso cambio al vertice non interrompa il dialogo con i sindacati e che si prosegua sulla stessa strada.
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