34 progetti di riqualificazione, restauro e manutenzione in altrettanti edifici ed aree del centro storico per una spesa complessiva di 90 milioni di euro. È quanto prevede il Contratto Istituzionale di Sviluppo per il Centro storico di Palermo che diviene operativo grazie alla firma del presidente Conte, avvenuta il 28 dicembre e comunicata oggi al Comune, del Dpcm con cui è stato istituito il tavolo tecnico che dovrà coordinare gli interventi.
Il programma sarà inserito nel Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-2020, all’interno del Piano operativo Cultura e turismo (che coinvolge le città di Napoli, Palermo, Cosenza e Taranto) con la previsione che le somme siano impegnate entro la fine del 2021 e spese entro la fine del 2023.
La firma del Contratto avverrà ad inizio febbraio a Palermo.
Gli interventi saranno focalizzati su aree ed edifici pubblici, escludendo possibilità di esproprio di beni privati.
L’obiettivo complessivo è quello di rafforzare la presenza culturale, socioassistenziale, ricettiva e turistica, mediante il recupero e la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente.
Il piano prevede la divisione degli interventi in quattro aree, che non corrispondono con quelle dei mandamenti storici: Kalsa, Ballarò, Piede Fenicio e Teatro Massimo. Un gruppo di progetti sarà poi
finalizzato a interventi dematerializzati per il potenziamento e per la fruibilità del sistema museale cittadino.
Nel primo distretto rientrano dieci progetti per complessivi 29 milioni di euro. Fra questi spiccano un corposo intervento a piazza Magione, con il restauro del Convento della Sapienza e diversi interventi di rifacimento delle pavimentazioni in vie e piazze del quartiere, nell’ottica della loro futura pedonalizzazione e fruizione pubblica.
Sono poi previsti, anche con l’intervento della Sovrintendenza regionale, interventi di restauro del Convento delle Carmelitane Scalze, dello Spasimo e del Convento della Gancia.
Nell’area di Ballarò, dove sono previsti complessivamente sei progetti per poco meno di 14 milioni, gli interventi si focalizzeranno soprattutto sul restauro di Palazzo Marchesi e del Palazzo Fiumetorto Giallongo. Anche qui una serie di interventi sulle pavimentazioni e sui servizi a rete sarà poi finalizzato alle pedonalizzazioni e alla fruizione pubblica.
L’area del cosiddetto Piede fenicio, inclusa fra i corsi del Kemonia e del Papireto vedrà l’impegno di 19 milioni su nove progetti, in gran parte lungo e attorno al Cassaro.
Particolarmente suggestivo il progetto che riguarda il complesso di Palazzo Gulì e del Museo Riso (quest’ultimo a cura della Regione Siciliana) che permetterà di realizzare un collegamento ciclopedonale
fra Piazza Bologni e Piazza del Gran Cancelliere. Tre progetti saranno poi finalizzati alla valorizzazione del percorso Unesco Arabo-Normanno dall’area retrostante la Cattedrale, lungo tutto il Cassaro.
Ultima area oggetto dell’intervento sarà quella prossima al Teatro Massimo: poco meno di 22 milioni concentrati in cinque interventi, fra cui il più corposo (12 milioni) è quello che prevede il restauro dell’ex Collegio di San Rocco, oggi sede di facoltà universitarie, che sarà riconvertito, per le parti non utilizzate dall’Università, con finalità espositive e museali. Sempre in quest’area, sarà recuperato l’ex Convento di San Basilio, destinato a diventare la “Casa delle culture” della città.
Un ultimo gruppo di progetti prevede interventi immateriali per il potenziamento del sistema museale: sei milioni destinati alla creazione di un Sistema museale integrato con percorsi didattici multimediali e virtuali, la realizzazione di mostre itineranti sulla Sicilia Greca ed infine interventi a sostegno delle imprese di servizi culturali.
«Un programma importante – dichiara il sindaco, Leoluca Orlando – che si unisce ai tanti, dai fondi Gescal al Ruis al Patto per Palermo, che porteranno in città centinaia di milioni nei prossimi anni per importanti interventi di rigenerazione. Un pacchetto di programmi ed interventi rivolto a tutti i quartieri da Brancaccio allo Zen, da Borgo Nuovo a Sferracavallo, passando ovviamente per il centro storico. Tutti strumenti fondamentali per cambiare il volto della città, restituirne spazi vitali alla fruizione dei cittadini e al suo sviluppo economico. Interventi che dovranno partire subito ma che vedranno la luce e il proprio completamento solo fra qualche anno: motivo per il quale sono ancora più grato ed apprezzo il lavoro svolto dagli uffici e dai tecnici guidati dall’assessore Prestigiacomo con grande capacità non solo tecnica ma di visione per il futuro della nostra città».
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