Benedetti vini: riscopriamo i sapori della nostra terra

Il suggestivo ex Monastero dei Benedettini ha ospitato, in una straordinaria ed incantevole cornice, la rassegna intitolata “Benedetti Vini”, nelle giornate del 18 e del 19 novembre. L’evento è stato organizzato dall’Associazione Italiana Sommelier di Sicilia per presentare uno dei prodotti di cui la nostra regione va fiera ormai da molti anni: il vino.

 

Questa grande ricchezza, frutto della nostra terra, ha una storia importante ed una tradizione che risale a più di due secoli fa. Infatti dopo il declino del commercio della seta, in pieno Ottocento, in Sicilia il commercio del vino assunse un ruolo fondamentale. Tant’è vero che moltissimi imprenditori di quel tempo investirono molto sui vigneti, stipulando i cosiddetti contratti a miglioria per favorirne il commercio. Si creò così un settore altamente redditizio, che da quel periodo in poi riuscì a ritagliarsi una posizione di privilegio nel mercato dei beni di sussistenza.

 

Il territorio ed il tipo di ambiente presenti nella nostra regione si prestavano molto alla coltivazione della vite, soprattutto la zona prossima al vulcano. Molti paesi etnei, infatti, hanno rappresentato da sempre gli spazi ideali per i più pregevoli vigneti, fra i quali ricordiamo quelli di Mascali, Riposto e Fiumefreddo.

 

Tuttavia anche la zona occidentale della Sicilia si è sempre ben distinta per la presenza di ottime viti. In quei luoghi Marsala, Trapani e Palermo hanno sempre fatto da padrone, senza dimenticare le zone privilegiate del siracusano e del ragusano. Capite dunque come la nostra regione abbia davvero poco da invidiare a tutte le altre che nel mondo vantano una buona qualità e produzione di vini e tutti sperano che questo prodotto possa favorire il nostro mercato nella grande programmazione commerciale europea proposta e pianificata nel periodo che andrà dal 2007 al 2013.

 

Durante la cerimonia di presentazione dell’evento l’Assessore ai Beni Culturali Nicola Lenza, il presidente dell’A.I.S., associazione italiana sommelier, Camillo Privitera e l’onorevole Orazio Pellegrino, Assessore alle Politiche di Valorizzazione dell’Etna, hanno proposto un concetto di vino che va oltre la semplice idea di bene di sussistenza, dando al prodotto dei valori filosofici e spirituali, per ripercorrere gli oltre duemila anni che ne caratterizzano la storia.

 

Il pensiero equilibrato del saggio viene così appassionato dalla forza inebriante del vino, considerato dagli antichi filosofi mezzo di verità ed obiettività. Esso ci permette il contatto con l’altra parte di noi, quella più genuina e vera, che riesce in tutto e per tutto a stimolare la nostra mente. Il connubio tra il mondo del pensiero e quello terreno è così reso possibile.

 

Molti dei visitatori hanno potuto alternare le degustazioni dei vini, diciotto in tutto e tutti siciliani, che hanno ottenuto i “5 grappoli”, massimo riconoscimento di qualità per il prodotto, con delle visite guidate all’interno del complesso monumentale. In particolare gli intervenuti hanno avuto accesso ai sotterranei delle antiche cucine dei Benedettini, godendo inoltre delle suggestive terrazze e dei magnifici giardini. La cerimonia è stata una piacevole occasione per la consegna del premio “Sicilia Terra di Vino”, che l’A.I.S. assegna ogni anno alla persona che più si è distinta per la sua opera di valorizzazione del vino e del territorio, e per presentare l’edizione 2007 della guida “Duemilavini”, vademecum essenziale per tutti i più esperti sommelier.

 

Alla rassegna sono state presenti molte aziende vinicole, che hanno aderito con entusiasmo all’avenimento per incontrare direttamente il pubblico. 

L’evento è stato patrocinato dalla Regione Siciliana, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Agricole ed alla valorizzazione dell’Etna, dall’Istituto Regionale della vite e del vino oltre ad alcuni prestigiosi sponsor.

 

Il vino è un bene prezioso della nostra terra di Sicilia; di essa ne è espressione, forza e vitalità, ricchezza che nel tempo non si esaurisce, non si consuma, cosi come il nostro spirito.

Gianluca Nicotra

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