Belpasso, intervista alla neoeletta presidente del Consiglio  «Voto decisivo non è stato il mio. Era un risultato risaputo»

Dopo quello che il consigliere comunale Santi Borzì ha definito «un accordo di coalizione tradito», la settimana scorsa a diventare presidente del civico consesso del Comune di Belpasso è stata Patrizia Vinci. Una prima votazione è finita otto a otto tra i due, ma quando la palla è tornata al centro, decisivo è stato lo spostamento di un solo voto. «Non è stato il mio», assicura adesso la neoeletta a MeridioNews. Dopo i primi due anni in cui la carica è stata ricoperta da Gaetano Campisi, stando a precedenti «patti politici», a occupare il suo posto avrebbe dovuto essere il consigliere Borzì. Le cose, però, sono andate diversamente. Sugli scricchiolamenti che questo può avere comportato nella maggioranza se ne saprà di più solo dopo la riunione già in agenda per venerdì alla quale dovrebbero partecipare tutti, compreso il sindaco Daniele Motta che era assente al momento dell’elezione.

E, quindi, il voto che rischia di fare traballare tutta la maggioranza non è stato il suo?
«No, non è stato il mio. Come avevo assicurato, in entrambe le votazioni ho espresso la mia preferenza per il consigliere Borzì. Sono stata leale e posso anche dimostrarlo. Non so di chi sia quel voto che ha cambiato tutto. Io sono rimasta fuori da questa situazione sin dal primo momento, cioè da quando voci di corridoio hanno cominciato a fare il mio nome al posto del suo».  

In ogni caso, sente il peso della responsabilità di avere fatto saltare certi equilibri?
«Assolutamente no. Che le cose sarebbero potute andare così, era risaputo e ne era a conoscenza anche il sindaco, tanto che più volte mi sono confrontata pure con lui. Non è stata una improvvisazione di quella serata, ma un risultato che già si paventava da tempo». 

E, allora, dal suo punto di vista, perché la scelta alla fine è ricaduta sulla sua persona?
«Perché non appartengo a nessun colore politico. Inutile che qualcuno abbia già cominciato a dire in giro che “Diventerò bellissima”. Alle elezioni del 2018 mi sono candidata da neofita con una lista civica (Belpasso Futura) e rimarrò senza colore politico. Dei 2800 voti ottenuti dal nostro gruppo – che è stato fortissimo – a me sono andate le preferenze di ben 443 cittadini. Una grande soddisfazione per me che mi affacciavo per la prima volta al mondo della politica. Un risultato che, però, non è mai stato preso in considerazione anche perché io non ho mai chiesto nulla».

Come risponde alla accuse di «incapacità politica» e di avere perso «l’onore politico» prestando il suo nome a una «pantomima ignobile e indecorosa»?
«Capisco bene il rammarico del consigliere Borzì, che per alcune di quelle affermazioni mi ha anche già chiesto scusa. E mi dispiace per lui che ha subìto la perdita di questa carica a cui teneva molto. In quello che lui ha definito “teatro dell’assurdo” io non ho avuto nessun ruolo. Sono stata scelta da una maggioranza e non ho nessuna difficoltà ad accettare questa carica. Ho avuto modo di chiarire con Borzì sia prima che dopo la votazione durante la quale, lo ribadisco, sono stata limpida perché gli accordi li ho mantenuti».

Si è tanto parlato di un «patto politico tradito». Ma non è strano, piuttosto, che ci sia stato e che sarebbe stato siglato ancora prima delle elezioni? 
«Purtroppo, questo è il lato oscuro della politica. Fare i patti prima ancora di sapere anche i risultati è l’aspetto su cui dovremmo soffermarci, davvero. Io non ho mai partecipato a grandi riunioni dei capigruppo. Ma è vero che ad altre in cui ero presente è stato fatto il nome di Borzì come successore di Campisi. Sapevamo che quella carica sarebbe andata al gruppo Belpasso Futura ma siamo in democrazia e ognuno, alla fine, ha scelto per chi votare». 

Venerdì è prevista una riunione della maggioranza. Riesce a immaginare cosa potrà succedere dopo? «Non lo so, io parteciperò alla riunione durante la quale spero che cercheremo di trovare dei punti di incontro e di equilibrio. Me lo auguro soprattutto per il bene dei cittadini. Intanto, ho accettato l’incarico e mi sono presa le mie responsabilità. Adesso mi auguro di essere all’altezza e mi impegnerò per questo». 

Marta Silvestre

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