Belpasso, il tradimento per la presidenza del Consiglio Borzì: «Un abominio istituzionale da teatro dell’assurdo»

«Il momento più basso in assoluto che questo civico consesso abbia mai vissuto». È così che il consigliere comunale di Belpasso Santi Borzì ha etichettato quanto andato in scena venerdì scorso, quando al suo posto è stata eletta presidente del Consiglio comunale Patrizia Vinci. «Un accordo di coalizione tradito», ha denunciato Borzì.

Dopo il primo scrutino, finito in parità con otto voti ciascuno (per Borzi hanno espresso la propria preferenza quattro consiglieri di Belpasso Futura e altri quattro delle opposizioni, a favore di Vinci invece sette consiglieri di Diventerà bellissima più l’indipendente Fiorella Vadalà). Al secondo turno, uno solo è stato il voto decisivo. «Dopo le elezioni comunali del 2018 – spiega Borzì in un lungo comunicato stampa – era stato sancito un accordo di coalizione». Da patti politici, insomma, la presidenza del consiglio avrebbe dovuto essere divisa dentro la lista Belpasso Futura. Dopo i primi due anni e mezzo di Gaetano Campisi, avrebbe dovuto essere il suo turno e invece – dopo le dimissioni arrivate l’1 gennaio – gli accordi sono cambiati. «Diventerà bellissima (gruppo più nutrito all’interno del civico consesso, ndr) ha scelto non me, componente di una lista civica e vicino al deputato di Italia Viva Luca Sammartino – lamenta Borzì – ma Patrizia Vinci».

Una situazione che il mancato presidente del Consiglio comunale ha definito degna dei «migliori palcoscenici del teatro dell’assurdo (con tanto di citazioni di Samuel Beckett e Nino Martoglio fatte dagli spalti dell’aula consiliare, ndr)» a cui il primo cittadino Daniele Motta non ha preso parte nemmeno da spettatore. Un unicum nella storia delle elezioni del presidente del consiglio comunale di Belpasso. Di fronte a quello che ha qualificato come «un abominio istituzionale», intanto il consigliere Borzì non ha tenuto nascosto il fatto che «inevitabilmente i miei rapporti in seno alla maggioranza muteranno». Una comunicazione ufficiale in merito al suo futuro politico non è ancora arrivata, in attesa che ci sia un incontro di maggioranza. Che, però, sembra già scricchiolare.  

Marta Silvestre

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