Tutto dipende da Bellolampo. Il vero colpo all’esordio da amministratore unico di Rap per Giuseppe Norata, al di là del forte ottimismo e delle promesse su differenziata e isole ecologiche consegnate alla stampa è l’imminente soluzione di una questione che rischiava di fare sprofondare Palermo tra i rifiuti più di quanto non lo fosse già: i lavori per l’ampliamento della sesta vasca della discarica palermitana. Soluzione temporanea, certo, ma quando si parla di Bellolampo è bene accontentarsi anche dei piccoli successi. Di ieri, appunto, il tanto atteso annuncio da parte di Leoluca Orlando: «Abbiamo l’ok da parte dell’assessorato regionale Territorio e ambiente, aspettiamo che venga rilasciato l’Aia (l’Autorizzazione integrata ambientale ndr) e potremo partire con dei lavori che sono fondamentali anche in funzione della creazione della settima vasca».
In realtà il problema è molto pi articolato e la grana scansata dall’amministrazione non sembra essere cosa da poco. Anzitutto lo sblocco delle pratiche, da mesi ferme tra i due assessorati – Territorio e ambiente e Acque e rifiuti, quello che di fatto concede l’Aia – aveva spinto per l’ennesima volta la discarica sull’orlo del collasso, con il sindaco che già ad aprile aveva garantito che la sesta vasca avrebbe retto fino a metà giugno. E mentre ci si avvicina alla metà di agosto è sotto gli occhi di tutti lo stato di emergenza che da qualche settimana sembra aggravarsi ogni giorno che passa. E poco tempo, pare, ci vorrà anche per compiere gli interventi necessari. «Abbiamo l’autonomia – dice Norata – perché altrimenti entro agosto avremmo dovuto chiudere Bellolampo. Alcuni lavori dovremmo farli noi stessi, quindi nel giro di pochi giorni potremo realizzarli».
Intanto proseguono spediti i lavori per la settima vasca, in cui il Comune però c’entra poco. «lì – continua l’amministratore unico Rap – ancora purtroppo la Regione si è presa in carico anche della progettazione definitiva. Dipende dunque dall’assessorato regionale Acque e rifiuti». La Regione, tuttavia, viaggiando sull’onda dell’emergenza, sta paradossalmente proseguendo spedita con i lavori, questi sì potenzialmente risolutivi, specie se si dovesse realizzare il piano sognato da Norata. «Il primo obiettivo serio, quello con scadenza immediata – aveva detto Norata a MeridioNews qualche giorno addietro – è fare partire il nostro impianto di compostaggio, dopodiché si può fare e pretendere di fare bene la raccolta differenziata nella città di Palermo». Idea rimarcata anche ieri: «Bellolampo diventa strategica per la funzione del Tmb, per evitare di portare i rifiuti all’estero come pensato dalla Regione». Per fare ciò però bisogna mettere a sistema la macchina, l’impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti che tra le sue due linee ne ha una dedicata al compostaggio pure e l’altra per la stabilizzazione dell’organico proveniente dall’indifferenziato.
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