A tre mesi dallelezione di Leoluca Orlando Palermo è ancora sporca. Questa la dura considerazione. E vero che lAmia è commissariata, è vero che il Comune attende di sapere se sarà dichiarata fallita oppure no, ma i cittadini, oltre i problemi giuridico-burocratici, giudicano con quello che vedono: immondizia e nessun segno di cambiamento, almeno in questo settore nevralgico.
Anzi, da cinque o sei giorni sanno che la discarica di Bellolampo, dove dovrebbero essere dirottati i rifiuti, è in fiamme. E se è in fiamme – così ci sembra di capire – non può essere utilizzata per lo stoccaggio dei rifiuti. E’ per questo che, da due o tre giorni, i rifiuti giacciano nei cassonetti della città? Ed è normale che, ad agosto, con queste temperature, l’immondizia non venga raccolta? Il Comune, il Prefetto e le altre autorità lo sanno che si rischiano le epidemie?
Sia chiaro: il Comune amministrato da Orlando sta subendo – insieme con i cittadini – gli effetti nefasti dell’incendio di Bellolampo (compreso l’inquinamento del quale conosciamo poco o nulla, perché gli organi preposti si sono guardati bene – e continuano a guardarsi bene – dal fornire informazioni ai cittadini).
Sia chiaro: il Comune non c’entra nulla con il dramma di una Sicilia che, ancora oggi, va avanti con le discariche, per precise responsabilità di un Governo regionale che non è stato nemmeno in grado, in quattro anni, di approntare un piano rifiuti (a parte la trovata geniale, che risale a qualche settimana fa, di bruciare i rifiuti nelle cementerie: cosa che provocherà altro inquinamento).
Tuttavia i palermitani hanno riposto grandi speranze nel nuovo Sindaco. Questa speranza è ancora intatta, ma non è infinita. Occorrono segnali di forte discontinuità. LAmia è una palude inquinata che va bonificata. Innanzi tutto liberandola da commissari inefficienti.
LAzienda ha mezzi tecnici sufficienti, dipendenti in quantità, ma non riesce nemmeno a spazzare le strade e svuotare i cestini, compito che con lincendio di Bellolampo non centra nulla. Il Sindaco ha oggi davanti due strade: Caporetto o Vittorio Veneto. Sono due luoghi simbolo di un secolo addietro che danno la misura della vittoria o della sconfitta.
La nuova amministrazione ha fantasia e risorse adatte, ma rischia di fallire su una variabile implacabile: il tempo. Agosto non sarà un mese di tregua e Settembre non può essere un nuovo inizio. Qui e ora si misura la risposta. Orlando ci ha abituato ai gesti forti. E tempo di farli.
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