Battiato e Zichichi, finisce l’avventura dei peripatetici al Governo

Non era cosa. Anzi, non erano cosa. Magari, se ci leggono a Milano, si chiedono: ma che stanno scrivendo? Cari milanesi, dalle nostre parti, qui in Sicilia, quando si deve descrivere qualcuno che non è in grado di svolgere un determinato compito si usa dire: Unn’è cosa sua se l’incapace o, peggio, il dannoso è una persona singola; unn’è cosa vostra se gli incapaci o i dannosi sono due o tanti. Così dobbiamo dire di Franco Battiato e Antonino Zichichi: unn’era cosa loro. Non erano in grado di ricoprire la carica di assessori regionali. E non c’è nulla di male. Non è facile avere a che fare con i politicanti.

Troppo eterei. Troppo filosofi. Troppo artisti. Troppo, troppo, troppo. Rimane misterioso il motivo per il quale il presidente Rosario Crocetta – quello che oggi li ha ‘licenziati’dicendo: “Non ne potevo più” – all’atto della composizione della sua Giunta ha fatto carte false pur averli nel Governo. Chissà cosa si aspettava da due personaggi diversi l’uno dall’altro, ma improbabili e impossibili. Eppure ha piazzato Battiato sulla plancia di comando del Turismo. E Zichichi ai Beni culturali.

Entrambi si sono presentati spiegando che l’unica cosa avrebbero garantito con certezza all’attuale Governo siciliano sarebbe stata l’assenza. Antonino Zichichi, trapanese ed ericino, fisico ottantenne, instancabile divulgatore di scienza, ha detto che avrebbe interpretato il ruolo di assessore da Ginevra. Franco Battiato, musicista, catanese, ha precisato che nei mesi successivi avrebbe girato in lungo e in largo l’Italia per presentare il suo ultimo album.

Di fatto, il presidente Crocetta, che in fondo è un po’ presocratico, ha accettato di buon grado di intruppare nella sua Giunta due assessori peripatetici. Due assessori in ‘movimento’, sempre in viaggio. Ai quali, però, va dato il merito di aver creato un’interessante novità amministrativa destinata a fare scuola in Sicilia, in Italia e, forse, nel mondo del sottosviluppo economico.

L’invenzione amministrativa di Zichichi e Battiato si può sintetizzare nella seguente formula: “Io mi muovo, ma tutto resta fermo”. Il concetto non è semplice da illustrare. Proviamo a fare un esempio.

Partiamo dall’assessorato alla Risorse agricole e alimentari della Regione siciliana. Questo ufficio, da due anni e forse più, tiene fermi, bloccati i progetti che riguardano i Gal, i Gruppi di azione locale. Ma per realizzare il nobile obiettivo di bloccare quella parte dei fondi europei del Piano di sviluppo rurale (Psr) che la politica e l’alta burocrazia non può spartire tra amici & parenti (in questo assessorato della Regione siciliana, per tradizione, si foraggiano mariti, mogli, figli e nipoti dei potenti di turno con i fondi pubblici: tutto ‘regolare’ perché hanno requisiti per ‘ammuccarsi’ le ricche ‘panelle’) bisogna bloccare ogni insano movimento: ci vogliono cassetti, chiavi e tanta forza per resistere ai territori che vorrebbero mettere queste decine di milioni in movimento, creando quello sviluppo economico che la politica siciliana rifiuta filosoficamente.

Completamente diverso lo stile di Zichichi e Battiato che, contrariamente ai politici e agli alti burocrati dell’assessorato alle Risorse agricole e alimentari, sono riusciti a bloccare tutto muovendosi: più viaggiavano tra raggi cosmici (Zichichi) e concerti (Battiato), più gli uffici dei due assessorati rimanevano bloccati. Certo sempre meglio bloccati che in preda ai pessimi assessori che li hanno preceduti.

E interessante anche la ‘leggerezza’, quasi illuministica, con la quale Zichichi e Battiato hanno incasinato la linea politica della Giunta Crocetta e gli uffici dei rispettivi assessorati. Mentre gli assessori alle Risorse agricole (il ‘babbio’ sui Gal è cominciato con il Governo passato di Raffaele Lombardo: da qui il plurale) e la dirigente generale di questo dipartimento, la mega direttrice galattica, Rosa Barresi (voluta dal Governo Lombardo-Pd e confermata dal Governo Crocetta) debbono faticare per tenere a freno i Gal che non vorrebbero perdere le proprie risorse, inventandosi graduatorie non belle e altre pesanti scuse, Zichichi e Battiato hanno incasinato la politica e l’amministrazione con il ‘soffio’ delle loro parole. 

Come dimenticare l’aristotelica presa di posizione di Zichichi sul Muos di Niscemi che proteggerà la Sicilia dalla pioggia di meteoriti? Una trovata geniale che solo l’estremismo dei “No Muos” non ha compreso. Certo, le onde elettromagnetiche in abbondanza – in grande abbondanza, nel caso delle antenne satellitari che i militari americani vorrebbero piazzare a Niscemi – farebbero aumentare le leucemie. La gente si ammalerebbe e morirebbe. Ma tutti ci sentiremmo felici nel sapere con qualche giorno, o qualche ora di anticipo che un meteorite sta per ‘scafazzarci’.

Battiato, da catanese, ha rievocato in modo artistico le lunghe discussioni tra Giovanni Verga e Luigi Capuana sugli uomini siciliani “ingravida balconi”. L’ha fatto con uno stile un po’ rock, valorizzando Dioniso rispetto alla flaccida Sicilia apollinea. Ha parlato di femmine e non di donne. Orrore! A poco se lo mangiavano. Discorsi da letto in Parlamento: giammai…

Una ‘Povera Patria’ contro Battiato. Musumeci: “Crocetta si è liberato di un assessore ingombrante…”

 

Redazione

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