Battiati, guerra contro la spazzatura straniera «Cassonetti col lucchetto e guardie con i cani»

La battaglia è combattuta sulla linea di confine che unisce i territori di Catania, Gravina e Sant’Agata Li Battiati. «Da quando nelle zone vicine hanno tolto i cassonetti e hanno fatto partire la raccolta differenziata – lamenta a MeridioNews un residente di largo Barriera, che fa parte di Sant’Agata li Battiati – gli abitanti degli altri Comuni vengono anche coi furgoni a buttare la spazzatura sotto casa nostra». Di preciso in piazza Giovanni Paolo II, dove sono stati ricollocati nove cassonetti per i rifiuti indifferenziati. L’amministrazione stima di dovere pagare «circa 300mila euro in più per raccogliere la spazzatura straniera», dice il presidente del consiglio comunale Salvo Mavilla. E davanti al rischio che le bollette aumentino – di quasi 50 euro a famiglia, secondo alcuni calcoli – sono scattate le contromisure per respingere gli sconfinamenti degli invasori.

Lunedì pomeriggio «cinque guardie ambientali e un bel pastore tedesco presidiavano lo slargo coi cassonetti», racconta un altro abitante della zona. «Nei prossimi 30 giorni faremo anche di più – garantisce Mavilla – videocamere di sorveglianza, sacchetti dell’immondizia col codice a barre, cassonetti dotati di lucchetto». Richieste avanzate dal Comune «che la Progitech – ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti – si è incaricata di realizzare», almeno in parte. A seguito delle «numerose lamentele dei cittadini» sarà potenziata anche «l’attività repressiva dei vigili urbani», prima poco intensa. Le multe arrivano fino a 500 euro «ma si cercherà pure di fare informazione per sensibilizzare le persone sui problemi che causa gettare i rifiuti al di fuori della propria città». 

Il problema è esteso a tutto il territorio comunale. «Sant’Agata li Battiati è un punto di passaggio» per cui anche gli automobilisti di «Tremestieri etneo, Mascalucia, San Giovanni la Punta scaricano l’immondizia da noi». Si tratta di circa otto tonnellate di rifiuti in più del previsto dal smaltire, che hanno fatto impennare la spesa stimata dalla ditta «da 1.2 milioni di euro a 1.5». Ma il centro più critico resta largo Barriera, «sette multe su dieci vengono fatte lì». Si trova al confine con Gravina e Catania «e agli abitanti dei due Comuni viene più vicino gettare i rifiuti in quei cassonetti». 

La raccolta differenziata a Sant’Agata li Battiati «va oltre il 60 per cento – sostiene Mario Pulvirenti, l’assessore all’Ambiente ed Ecologia – ma in alcune zone la percentuale è di molto inferiore». Come a largo Barriera, dove «la presenza di condomini molto popolosi impedisce la raccolta porta a porta». «In estate soprattutto – racconta il proprietario di un appartamento – non potevamo dormine con le finestre aperte per la puzza, le zanzare e i topi». Per questo due anni fa sono stati ricollocati i cassonetti, che erano stati tolti, ma da allora «è iniziato lo scarico degli abitanti dei Comuni limitrofi – continua l’assessore – che contiamo di contrastare soprattutto grazie all’apporto delle guardie nazionali ambientali». 

Un corpo di volontari che pattuglierà il territorio «senza che il Comune debba pagare nulla». Un piccolo indennizzo «verrà dato loro dalla Progitech». A pagare qualcosa in più in bolletta saranno invece i cittadini, «la Tari aumenterà – ammette Pulvirenti – per i costi maggiori che la ditta deve sostenere per smaltire l’indifferenziato». Le famiglie pagheranno con dieci euro in più la battaglia contro la spazzatura straniera.

Marco Di Mauro

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