Basket, inaugurato a novembre campo all’aperto Le società: «Intanto il PalaGalermo resta inagibile»

«Se fossimo stati contattati avremmo potuto elencare necessità e urgenze, in maniera tale da spendere i soldi in maniera intelligente. Invece…». Michelangelo Sangiorgio è il presidente provinciale della Federazione italiana pallacanestro. Quando ha letto il comunicato del primo cittadino Enzo Bianco in merito alla riqualificazione del campetto all’aperto di piazza Aldo Moro, nella zona di Vulcania, gli è venuto da storcere il naso. «I playground vengono usati quando fa più caldo, adesso che è quasi dicembre rimarrà inutilizzato fino alla primavera. Forse quell’investimento, per quanto esiguo, poteva essere destinato a cose più immediate?», dice. Tanto più che il PalaGalermo, la struttura in cui le società cestistiche etnee si allenano da sempre, è chiuso da agosto. Da quando, cioè, qualcuno è entrato a vandalizzarlo, portando via i cavi elettrici, distruggendo docce e spogliatoi, spaccando porte e tribune. «Ci avevano detto che lo avrebbero sistemato in poco tempo – afferma Sangiorgio – E invece».

L’amarezza del presidente provinciale esplode dopo l’annuncio dell’inaugurazione del campo di minibasket nella seconda circoscrizione. Uno spazio «che rientra nei lavori di riqualificazione dell’area», si legge nella nota diffusa dal Comune di Catania. «E il PalaGalermo, intanto, subisce atti di vandalismo giornalmente. Considerato che è chiuso e manca la sicurezza, i furti di rame sono senza sosta. Lo denunciamo continuamente, abbiamo chiesto interventi in lungo e in largo ma non abbiamo ottenuto quasi nulla». L’unica apertura sarebbe provenuta dall’assessore ai Lavori pubblici, Luigi Bosco, che avrebbe promesso di recuperare 30mila euro da usare per la struttura. «Non credo che serviranno a molto», commenta il presidente provinciale della Fip.

Col PalaGalermo inagibile, le squadre di pallacanestro etnee si allenano – come molti altri atleti – all’interno del PalaCatania. Nel Catanese  squadre di basket ce ne sono circa 45, «nella sola Catania saremo tra le 16 e le 18», continua Sangiorgio. Secondo il quale non è un caso che la squadra che ha ottenuto i migliori risultati, e che attualmente gioca in serie C, sia l’unica tra tutte in possesso di un impianto e un campo propri: il Cus Catania, che può usufruire delle strutture dell’ateneo cittadino. «Il nostro lavoro a San Giovanni Galermo non può essere dimenticato: molte squadre trovavano la linfa del settore giovanile nei ragazzini del quartiere. Spesso gli adolescenti venivano a trascorrere il sabato pomeriggio al palazzetto, per vedere le partite. Tutto questo mentre fuori c’è una grave situazione di spaccio». Per questo Sangiorgio esclude che a vandalizzare l’edificio sportivo siano stati i giovanissimi della zona: «Al massimo loro hanno fatto qualche bravata, tipo aprire un estintore, ma niente di più».

E se a Catania il basket resta uno sport di nicchia, non si può dire che l’interesse manchi: «Stiamo cercando di costruire una tradizione catanese. Il nostro settore di punta è il femminile. Con le giovanili delle ragazze abbiamo vinto tre scudetti». Successi ai quali dovrebbe fare seguito un maggiore interesse da parte dell’amministrazione comunale: «La pallacanestro è uno sport professionistico. Come nel calcio, le nostre squadre devono somigliare alle aziende. Questo significa costi maggiorati del 30, 40 per cento rispetto alle società che praticano altri sport». Con l’aggravante che a loro mancano i posti dove allenarsi. «Alla fine, sopravvive solo chi riesce a trovare spazio nelle strutture private».

Luisa Santangelo

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