Buche che sembrano crateri, dislivelli, dossi, transenne e scavi adibiti a cassonetti dell’immondizia. Non è la descrizione di stradine desolate di aperta campagna, ma l’incresciosa situazione del manto stradale delle vie di Barriera, quartiere periferico a nord di Catania. Zona in cui, da più di due anni a questa parte, i lavori per la metanizzazione hanno peggiorato le già cattive condizioni delle strade, rendendo la circolazione di passanti e residenti un vero e proprio slalom per salvaguardare gambe e copertoni.
A denunciarlo sono stati Luca Cangemi e Maria Merlini del Circolo Città Futura del PRC con una conferenza stampa indetta ieri mattina insieme ad un gruppo di residenti in via Saverio Fiducia, una tra le strade peggio ridotte della zona, ma anche tra le più trafficate perché di collegamento tra il quartiere, il centro città e i paesi etnei. «Molti residenti ci hanno segnalato che, da circa due anni a questa parte, tutto il quartiere soffre disagi a causa del tragico stato del manto stradale dovuto ai lavori di metanizzazione della zona» segnala Cangemi del coordinamento nazionale Federazione della Sinistra. Lavori che, continua, «procedono ad intermittenza e nell’assoluta anarchia sui tempi». «Pare che la ditta addetta al passaggio al gas di città abbia avuto problemi – spiega Cangemi – e che più volte abbia interrotto i lavori, lasciando il manto stradale in pessime condizioni».
Tra buche, cantieri aperti e scavi rattoppati da uno strato stentato di bitume, basta fare un breve giro di ricognizione per rendersi conto che è l’intero quartiere ad essere ridotto peggio di un colabrodo. Con conseguenze disastrose per i residenti che lamentano disagi e problemi di sicurezza stradale, denunciando anche lo stato di incuria ed abbandono in cui, a loro dire, le istituzioni li avrebbero lasciati da troppo tempo. «Qui non è intervenuto nessuno per ripristinare l’asfalto sulle strade, se non con un po’ di bitume messo a mo’ di rattoppo dalla ditta che si è occupata dei lavori di metanizzazione – lamenta Armando Miraglia, uno tra i residenti coinvolti nell’iniziativa -. Questi lavori hanno peggiorato notevolmente la situazione di un manto stradale già dissestato. E le frequenti piogge non aiutano».
L’area critica si estende in tutta la parte alta del quartiere, nel perimetro compreso tra via Giovanna Condorelli e tutte le sue perpendicolari, tra cui via Leotta, via Vaccaro, via Bixio e via Mascalucia. Addentrandosi verso il centro, però, la situazione non migliora: via Sozzi, via Saglietti, via Vitaliti e via Coffa Caruso sono quasi impraticabili a causa delle enormi buche presenti nel bel mezzo della carreggiata, pericolose per i pedoni e off limits per i mezzi di locomozione, sopratutto a due ruote. «Via Condorelli è una delle vie messe peggio. Una mulattiera avrebbe più dignità di essere chiamata strada» lamenta Miraglia, residente in via Vaccaro. «Con la ripresa dei lavori – continua – sono state scavate delle buche, ma sono transennate da circa un mese, impedendo anche l’ingresso e l’uscita alle automobili dalle traverse di via Condorelli». Uno di questi scavi, abbandonato a sé stesso, è stato addirittura adibito ad enorme cassonetto dell’immondizia.
«Vogliamo chiedere spiegazioni pubblicamente e non per vie formali – afferma Cangemi – perché, per una situazione così evidente e così prolungata, il Comune deve rispondere direttamente ai cittadini». La conferenza stampa di oggi è solo un primo passo: il circolo Città Futura ha infatti in programma di organizzare un’opera di «mobilitazione del quartiere, attraverso un volantinaggio, per sensibilizzare gli abitanti della zona ad ottenere risposte». I tanti residenti già arrabbiati, annuncia Miraglia, hanno deciso di organizzarsi in un comitato e chiederanno al più presto un incontro chiarificatore con l’amministrazione comunale.
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