C’è un vuoto nella politica siciliana: il vuoto determinato a Sinistra dalle scelte adottate negli ultimi quattro anni dal Pd. Di questo si occupa oggi il barometro politico. Oggi proveremo a dimostrare le ragioni che hanno determinato tale vuoto.
Il vuoto a Sinistra determinato dalle scelte politiche del Pd riguarda tutta la Sicilia. Il riferimento è all’appoggio che questo Partito ha dato al presidente della Regione, oggi dimissionario, Raffaele Lombardo, già a partire dal 2008 (e, forse, anche prima della sua elezione).
Questa scelta ha determinato disaffezione tra la base di questo Partito. Che è cresciuta quando i vertici del Pd siciliano, con varie scuse risibili, si sono rifiutati di far celebrare il referendum sul “sì” o il “no” al Governo Lombardo.
Questo atteggiamento di disaffezione, lo ripetiamo, è diffuso su scala regionale. E avrà effetti non indifferenti sul voto del 28 ottobre. Specie sul voto di lista.
Ad appannare l’immagine negativa del Pd siciliano hanno contribuito altri fatti di cronaca politica. A cominciare dalle elezioni primarie del centrosinistra di Palermo. Dove una parte del Pd – quella che fa capo ad Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia – ha ‘pilotato’ un’operazione politica vergognosa: il ‘siluramento’ di Rita Borsellino, che aveva solo il torto di non voler avallare l’alleanza alla Regione tra il Pd e Lombardo.
Questo atteggiamento non ha solo diviso la Sinistra siciliana, ma rischia di fare perdere le elezioni regionali alla stessa Sinistra. Se il Pd – come avrebbe dovuto essere nelle cose – avesse appoggiato Rita Borsellino, oggi la leader di Un’Altra storia sarebbe il Sindaco di Palermo. E Leoluca Orlando sarebbe il candidato naturale della Sinistra sicilana alla guida della Regione con le elezioni già praticamente vinte.
Invece il Pd di Cracolici e Lumia – appoggiato dal Pd romano (interessato a ‘chiudere’ alcune operazioni clientelari con il Governo Lombardo) – ha sconvolto il quadro politico, determinando, di fatto, l’elezione a Sindaco di palermo di Orlando lasciando sguarnita la Regione.
La stessa candidatura di Rosario Crocetta non dà garanzie di vittoria. E lascia in piedi il dubbio che Cracolici e Lumia siano della partita. Anche se Crocetta, con grande lungimiranza politica, ha chiuso la porta in faccia all’assessore regionale uscente alla Salute, Massimo Russo, che Cracolici avrebbe voluto candidare nel Pd. Una mossa che dà credibilità politica a Crocetta.
Fine dei problemi? Non esattamente. L’alleanza tra Pd e Udc nel sostegno a Crocetta allarga ancora di più il vuoto che si è determinato nella Sinistra siciliana. La stessa bagarre tra Cracolici – che avrebbe voluto candidare Massimo Russo nel Pd – e il segretario dello stesso Pd, Giuseppe Lupo, che si è opposto a tale operazione ha creato un imbarazzo quasi comico: con Cracolici, che proviene dal vecchio Pci, che difendeva una riforma della sanità che ha penalizzato le classi meno abbienti della nostra Isola, privilegiando i grandi gruppi privati, e Lupo – che alla fine viene da una ‘scuola’ politica democristiana – che difendeva le ragioni della Sinistra…
Per fortuna – lo ribadiamo – Crocetta ha tagliato la testa al toro isolando le tesi ‘consociative’ di Cracolici.
In ogni caso, il vuoto a Sinistra rimane. Accentuato da altri fatti che sono sotto gli occhi di tutti.
A Termini Imerese è fino ad oggi fallito il rilancio della produzione di automobili dopo la chiusura della Fiat. Ci sono stati accordi sbagliati siglati da Governo nazionale e Governo regionale. E di questo Governo regionale il Pd è parte integrante. L’unico parlamentare che ha tenuto alta la polemica su Termini Imerese è stato Pino Apprendi. Per i resto, silenzio assoluto.
Ancora più grave quello che è avvenuto a Siracusa. Dove il Pd s è reso protagonista di una battaglia politica ed economica di retroguardia, chiedendo a gran voce la realizzazione del rigassificatore tra Melilli e Priolo. Ben sapendo che in un’area già ‘massacrata’ dalla chimica ‘pesante’, con la spada di Damocle di possibili terremoti, nessuno avrebbe mai autorizzato la realizzazione el rigassificatore (opera peraltro inutile sotot il profilo economico, ma ‘utile’ per chi avrebbe voluto ‘chiudere’ l’operazione).
Anche questa storia del rigassificatore di Priolo-Melilli – in cui il Pd si trovava accanto a interessi che nulla hanno a che vedere con la Sinistra – ha aumentato la disaffezione verso un Partito che non riesce più a parlare un linguaggio di sinistra nemmeno sui temi che riguardano la salute delle popolazioni.
Bisognerà capire se le attuali formazioni della Sinistra siciliana riusciranno a intercettare questo malessere, riempendo almeno in parte questo vuoto politico.
Sarà interessane studiare i possibili effetti di questo spostamento vero il centro del Pd: ma questo è un argomento che affronteremo domani.
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