Oggi il Barometro elettorale si occupa di Riccardo Savona, il leader del Movimento popolare siciliano. E se ne occupa perché in alcuni ambienti politici verrebbe visto in ‘movimento’ dopo la burrasca scoppiata tra lui eil presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo. Pomo della discorsi, neanche a dirlo, la formazione professionale.
Che è successo? Semplice: il presidente Lombardo, in uno dei suoi ormai tanti cambiamenti di linea politica, ha deciso di riprendersi il dirigente generale del dipartimento regionale della Formazione professionale. Veramente, se proprio la dobbiamo raccontare tutta, non se lo è ripreso: gli è stato imposto. Da chi? Dal ministro per la Coesione territoriale che in Italia non c’è – non a caso c’è il Ministero – Fabrizio Barca.
Si racconta che quando Lombardo si è chiamato Savona (al quale, è noto, ha dato in ‘appalto’ la formazione professionale siciliana, dove, in qualità di assessore, siede Accursio Gallo, fedelissimo del presidente uscente della commissione Bilancio e Finanze dell’Ars) e gli ha detto: “Riccardo, non me ne volere, mi ha chiamato il ministro Barca e mi ha imposto di riprendere Ludovico Albert”, lo stesso Savona avrebbe replicato: “Ma come, Raffaele, fai il Partito dei Siciliai e poi prendi ordini dai piemontesi?”.
Infatti – come racconta stamattina su un’altra pagina di LinkSicilia il nostro Giuseppe Messina, il ministro Barca è torinese come Albert: due torinesi alla conquista della Sicilia, come ai tempi dei Savoia. Allora – erano gli anni della post unificazione – i piemontesi scendevano nel Sud – e quindi anche in Sicilia – per scannare i briganti; oggi il ministro Banca e Albert, insieme con il Pd, scendono n Sicilia per saccheggiare i fondi della formazione professionale stanziati da Bruxelles.
Sembra che Lombardo, quando Savona – di fatto – lo avrebbe accusato di essere un ‘ascaro’ al servizio dei piemontesi si sia inalberato di brutto: sempre per quella legge – non scritta ma non per questo meno sentita – che, quando ci si trova in un bordello, non bisogna mai chiamare le buttane con il loro nome: cioè non bisogna mai dire alle buttane che sono buttane: sennò finisce a casino…
E, a quanto pare, a casino stava finendo tra Lombardo e Savona: e aveva torto Savona e ragione Lombardo: una ragione, quella di Lombardo, un po’ pirandelliana: una “Ragione degli altri”: in questo caso, la ‘Ragione’ del Pd siciliano che, pur non facendo parte del Governo Lombardo, si riprende la guida del settore che controllaa quando facceva parte del Governo… Così Cracolici, Lumia, Papania, Cardinale, Adragna, Genovese staranno con un piede al Governo e con l’altro piede all’opposizione…
Lasciamo a Lombardo, al Pd siciliano, al ministro Banca e ad Albert la gestione di questa loro storia pirandelliana. A noi del barometro interessa segnalarvi che lo’smottamento’ di Savona verso Nello Musumeci non c’è stato. Nonostante il ‘ritorno di fiamma’ tra Lombardo e il Pd – un amore sfrenato vero i circa 300 milioni di euro dell’Avviso 20 – Savona è rimasto dove si trova.
E pazienza se Lombardo, che ha fondato il Partito dei siciliani, prende ordini dai piemontesi…
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