Se in Italia è quasi impossibile per noi siciliani trovare un modello politico a cui ispirarsi, basta guardare alla vicina Spagna.
Ieri 2 milioni di persone sono scese in piazza a Barcellona per chiedere l’indipendenza della Catalogna. Tutti insieme con le bandiere giallo-rosse (gli stessi colori, vedi caso, della bandiera siciliana).
Secondo un recente sondaggi, il 51,1% dei catalani voterebbe oggi a favore della secessione dalla Spagna.
E come mai? Non hanno già l’Autonomia? Certo. Ma non è più sufficente a difendersi dalla politica sanguisuga dell’Ue che il governo centrale spagnolo sta facendo pagare caramente ai suoi cittadini e alla regione catalana che di suo potrebbe stare benissimo.
Madrid, come Roma, si rifiuta di accettare la proposta del cosiddetto “patto fiscale”: la possibilità che sia direttamente Barcellona a riscuotere le proprie tasse.
Dinnanzi a questo rifiuto, l’unica via è “”Catalogna, un nuovo Stato d’Europa”.
Lo stesso, o quasi, vale per la Sicilia. Quasi, perché come ci ha spiegato il prof Massimo Costa, tra i maggiori esperti in tema di Autonomia, la nostra regione se la passerebbe molto meglio fuori da questa Europa, come già fanno altre regioni a Statuto speciale di altre Nazioni. Questo l’articolo in cui Costa spiega passo dopo passo i vantaggi di una Sicilia fuori dall’Ue: Il problema della Sicilia? LItalia
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