Banche 2/ Sileoni all’Abi: “Basta con il ping pong, da voi ci aspettiamo risposte chiare”

PARLA IL SEGRETARIO NAZIONALE DELLA FABI, L’ORGANIZZAZIONE SINDACALE PIU’ RAPPRESENTATIVA DEL MONDO BANCARIO ITALIANO

La vera volontà dell’Abi è quella di smantellare il Contratto nazionale di lavoro dei bancari. E magari non riconoscere più alcuni diritti, a cominciare dagli inquadramenti. Su questo punti, oggi, il faccia  a faccia tra i rappresentanti delle banche e gli esponenti delle organizzazioni sindacali è stato duro.

Oggi, però, il ‘padronato’ ha toccato duro. La prova che quando il fronte dei lavoratori è unito – anche nel settore creditizio – i banchieri non hanno vita facile.

Spiega Lando Maria Sileoni, leader della Fabi: “Noi vi stiamo chiedendo ai banchieri del nostro Paese di fare qualcosa per le banche e per i lavoratori. Occorre parlar chiaro. Abbiamo sempre detto e l’abbiamo ribadito oggi che noi vogliamo che le banche godano ottima salute. Per un motivo semplice: perché in questo modo possiamo tutelare meglio i diritti dei lavoratori”.

“Noi vogliamo condividere assieme all’Abi un nuovo modello di banca – aggiunge il numero uno della Fabi – ed aspettiamo al riguardo di conoscere qual è l’idea dei banchieri italiani sulla banca del futuro”.

“Noi abbiamo le nostre idee – precisa Sileoni -: vogliamo salvaguardare i posti di lavoro ma, nel contempo, non perdiamo di vista le richieste legittime d’incrementi salariali. Se i vertici dell’Abi pensano di smantellare il Contratto nazionale di lavoro, beh, si sbagliano di grosso. Noi siamo disponibili al dialogo. Ma ci sono cose sulle quali non possiamo transigere”.

“Noi, tutto sommato, siamo ottimisti – conclude Sileoni -. Siamo convinti che,, alla fine, gli amici dell’Abi riconosceranno la bontà della piattaforma contrattuale presentata unitariamente dalle sigle sindacali. Siamo pronti per un confronto costruttivo, finalizzato a trovare soluzioni condivise. All’Abi diciamo: basta con il ping pong, esigiamo risposte chiare”. 

 

 

Redazione

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