Banca Nuova e le ‘relazioni pericolose’

Una indagine su un presunto reato di usura bancaria  trascina nella bufera i vertici della Procura della Repubblica di Palermo.  La vicenda risale al maggio scorso, quando il procuratore capo, Francesco Messineo, sarebbe stato indirettamente intercettato dalla Guardia di Finanza,  al telefono con  l’ex direttore generale di Banca Nuova, Francesco Maiolini (ora alla guida dell’Irfis). Il magistrato gli avrebbe detto che erano emerse delle cose sulla banca di cui sarebbe stato meglio parlare di persona.

Il caso era stato sollevato da un imprenditore che aveva denunciato l’istituto di credito per questione legate al calcolo della soglia di usura dei prestiti. La Procura di Caltanissetta  sta valutando ora l’ipotesi di violazione di segreto istruttorio.

Quello che è certo è che la storia di Banca Nuova nell’Isola (dove oggi conta 80 filiali) è caratterizzata fin dal suo inizio, da una stretta rete di rapporti con i palazzi del potere. Nel 2000, a dare il benvenuto a Gianni Zonin, patròn del gruppo bancario Popolare di Vicenza (a cui fa capo Banca Nuova) era stato l’allora governatore Salvatore Cuffaro. Entrambi hanno condiviso la passione per la produzione del vino: Zonin ha realizzato una cantina in provincia di Caltanissetta, immancabili i fondi pubblici.

Ma, nella intensa attività di pubbliche relazioni, condotta abilmente dal dg Maiolini, si ritrovano i nomi più famosi della politica e della magistratura siciliana.

Nomi che compaiono tra i dipendenti della banca, assunti, ovviamente, per chiamata diretta. Tra questi, ad esempio, la figlia dell’ex sindaco di Palermo, Diego Cammarata, la moglie del magistrato Ignazio De Francisci e, a quanto pare, anche una parente dello stesso Messineo. Ma sono solo alcuni esempi.  In giro per le filiali di Banca Nuova si trova riflesso l’intero arco parlamentare.

Tutto lecito? Può darsi. Rientra nella normalità che i vertici di una banca frequentino i ‘vip’. La storia italiana ci ha anche insegnato come ogni istituto di credito sia praticamente cresciuto all’ombra di un particolare gruppo politco.

Ciò che è certo è che diventa difficile indagare su un soggetto che ha stretto amicizie così strette con magistrati e politici. Lo stesso Sergio Lari, procuratore di Caltanisssetta, che ora ha in mano l’imbarazzante fascicolo che riguarda il collega palermitano, era tra gli ospiti, insieme ad una flotta di politici  (e a De Francisci)) al matrimonio di Maiolini celebrato in grande stile nel 2009 a Salina.

 

 

 

 

 

 

Redazione

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