Affluenza in calo e ultime ore – c’è tempo fino alle 15 – per recarsi alle urne. Sono quattro i Comuni siciliani al ballottaggio per eleggere i sindaci. In provincia di Catania occhi puntati su Aci Sant’Antonio e Acireale. Nel primo Comune alle 23 di ieri aveva votato il 40 per cento degli aventi diritto con una differenza del 12,38 per cento in meno rispetto al primo turno del 28 e 29 maggio. A contendersi la fascia tricolore Quintino Rocca e il candidato del centrodestra Giuseppe Santamaria. Rocca al primo turno era finito in testa con il 33 per cento delle preferenze.
Ad Acireale la sfida si combatte invece tra i veleni e ha come protagonisti due ex sindaci. Da un lato Roberto Barbagallo e dall’altro Nino Garozzo. Al primo turno i due hanno ottenuto rispettivamente il 34,3 per cento e il 26,6 per cento. L’affluenza alle 23 è stata in picchiata con il 30,8 per cento di votanti: meno 21,81 per cento rispetto al primo turno. Barbagallo ha il sostegno del deputato regionale forzista Nicola D’Agostino mentre Garozzo ha dalla sua Basilio Catanoso. Il centrodestra si è presentato non unito ma la partita Acireale è diventata anche nazionale e non per ragioni politiche. Dietro ci sono i problemi giudiziari di Barbagallo, già sindaco della città dei cento campanili ma con la sua esperienza conclusa anzi tempo nel 2018 dopo l’arresto in un’inchiesta per corruzione e turbativa d’asta. A febbraio dello scorso anno per l’ex sindaco è arrivata la condanna a un anno e quattro mesi nel processo di primo grado e questo ha aperto un acceso dibattito sull’eventuale applicazione della legge Severino in caso di elezione. L’ex sindaco è stato ritenuto responsabile di tentata induzione indebita a promettere utilità.
Più recente, invece, l’avviso di garanzia per rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio. Infine c’è la notizia contenuta in un’informativa di polizia ed emerse a pochi giorni dal ballottaggio, in cui gli investigatori hanno ricostruito alcune telefonate e incontri avvenuti tra il 2019 e il 2021 tra Barbagallo e alcuni esponenti del clan mafioso Santapaola-Ercolano. Il caso è finito anche sul tavolo del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Durante la sua visita a Catania si è detto pronto a intervenire in caso di elezione di Barbagallo. «Prima di istituire la commissione prefettizia per fare delle verifiche sul Comune bisognerà capire se questo signore verrà eletto – ha detto il ministro – Poi capiremo se ci sono i presupposti e la prefettura di Catania su questo assicura il solito e puntuale impegno».
Unico Comune capoluogo di provincia in cui torna alle urne è Siracusa. La fascia tricolore è in bilico tra il sindaco uscente Francesco Italia e Ferdinando Messina del centrodestra. Qui il dato sull’affluenza è ancora più basso con il 29,29 per cento. Al primo turno aveva votato il 42 per cento degli aventi diritto. Con Messina del centrodestra, si sono schierati Michele Mangiafico, che è stato anche inserito nella lista degli assessori e, a sorpresa, Giancarlo Garozzo. Il sindaco uscente, invece, ha ottenuto l’appoggio dell’ex assessore regionale Edy Bandiera. All’opposizione il Partito Democratico. A Piazza Armerina vanno al ballottaggio Antonino Nino Cammarata e Massimo Domenico Savio Di Seri. Anche qui affluenza in calo con una percentuale, alle 23 di ieri, del 34,70 per cento.
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