Ballarò, via la discarica: riqualificato un anfiteatro Oggi concerti per Piano City: «Grandi potenzialità»

Una discarica di ingombranti e un luogo dove i ragazzi fumavano crack a Ballarò restituito al quartiere grazie alla sinergia tra il Comune e le associazioni attive sul territorio, messe in rete grazie all’impegno dei rappresentanti dei cittadini alla Prima Circoscrizione. Interventi coordinati che stanno piano piano restituendo alla città pezzi di centro storico ormai quasi dimenticati. Questa volta si è intervenuti su un’area annessa alle case popolari di Largo Gervasi, proprio sotto il murale di Santa Rosalia: adesso la piazzetta è stata ribattezzata con il nome della santa. 

«Per una settimana cinque operai messi in campo dallo Iacp, proprietario dello spazio, si sono dati da fare per mettere a posto i muri, togliere le sporgenze di ferro arrugginite e sistemare le scale – dice Massimo Castiglia, presidente della Prima circoscrizione – adesso stiamo cercando di mettere a punto una forma di comodato d’uso gratuito per attività ludico-ricreative anche teatrali con attenzione alle realtà che operano nel quartiere». Ad affiancare il presidente durante il percorso di riqualifica anche il consigliere della prima circoscrizione Salvatore Imperiale. 

Questo percorso ha avuto un’accelerazione grazie ai concerti che si tengono oggi pomeriggio nell’ambito di Piano City. Insieme agli sforzi dello Iacp e della Rap che ha diserbato le aiuole si sono attivate associazioni e realtà del territorio: oltre a Sos Ballarò, Il giardino delle idee che si occuperà di reperire piante e fiori per arredare lo spazio, coinvolte anche le chiese San Giuseppe Cafasso e San Giovanni Decollato. «La nostra azione non finisce oggi  – conclude Castiglia – ma continua con l’adozione di questo spazio per troppo tempo utilizzato purtroppo come discarica di ingombranti e come luogo dove accatastare materiale per poi fare la vampa di San Giuseppe o peggio per fumare crack. Questo piccolo anfiteatro ha grandi potenzialità e vogliamo provare a innescare in quest’area un meccanismo virtuoso». 

Stefania Brusca

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