Ballarò tra impegno sociale, video Happy e abusivismo Terradamare: «Qui c’è anche chi si batte per la legalità»

Da un parte, un quartiere che ha voglia di cambiare. D’altra, abusivi illegalità che da sempre hanno piantato radici nel cuore di Palermo. Stiamo parlando del quartiere di Ballarò. La storica zona del capoluogo siciliano in cui gli odori e i sapori più antichi si miscelano con la tradizione dei palermitani. Proprio questo è stato capito dalla cooperativa Terradamare che organizza percorsi turistici all’interno del quartiere popolare, cercando di rivalorizzare lo storico mercato con l’obiettivo di promuovere sistemi di rete a supporto del turismo. Questa estate ha prodotto un video sulle note del tormentone di Pharell Williams, Happy, mostrando il quartiere, «ma soprattutto la bellezza di chi lo rende vivo, ancora pieno di storie da raccontare, di amici da conoscere, di aiuto, lavoro, collaborazione e fatiche», scrivono in una nota i ragazzi di Terradamare. Un video che, tra volti di bambini e sorrisi, stride con l’immagine del quartiere data oggi dal blitz delle forze dell’ordine.

Proprio questa mattina, infatti, c’è stato un nuovo controllo di vigili urbani, carabinieri e polizia nel mercato abusivo di Ballarò. Ancora una volta dopo i sequestri dei giorni scorsi – questa è la quinta operazione, l’ultima risale al 26 novembre – i venditori ambulanti erano tornati ad esporre merce usata nelle loro bancarelle. Le forze dell’ordine hanno sequestrato stand, mobili e chincaglierie tra la piazza e le vie del quartiere. I furgoni dei vigili e della Rap, l’azienda che si occupa della raccolta della spazzatura, sono stati riempiti di suppellettili e roba vecchia che si trovava per strada. Nel corso dell’operazione ci sono stati momenti di tensione con gli ambulanti che hanno iniziato a manifestare contro le forze dell’ordine.

«Lavoro da più di 12 anni nel quartiere e purtroppo nei giornali si leggono solo notizie negative su Ballarò – racconta a MeridioNews Marco Sorrentino della cooperativa Terradamare -. Il quartiere non è fatto solo dagli ambulanti abusivi, da microcriminalità o spaccio. A Ballarò ci sono tante associazioni che operano per il bene delle persone. Numerosi abitanti si adoperano per salvaguardare certi valori e far valere la legalità. Ricordo che da noi il fenomeno dell’integrazione non è un problema. Basta guardare il video». Sorrentino se la prende con i luoghi comuni, con chi è pronto ad etichettare un quartiere piuttosto che «parlare dei cocaina party della Palermo bene». «Questo non significa che Ballarò non ha nessun problema – conclude – Ma esistono come in ogni quartiere popolare della città. In merito al mercato abusivo, se non viene regolarizzato, continuerà ad essere un problema per i residenti e per chi cerca di migliorare le condizioni di legalità e benessere in tutto lo storico quartiere di Palermo».

Maurizio Zoppi

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