Ballarò, continua rinascita: dal GalloGarden all’infiorata E i progetti di rigenerazione urbana sbarcano a Cardiff

Un quartiere in continua rinascita, che raccoglie e trasforma alcune delle migliori energie della città. Un fenomeno che si auto-alimenta grazie a uno stretto rapporto tra cittadini, istituzioni e associazioni che sul territorio stanno dando vita a iniziative sempre più incisive e che arriva anche oltre i confini della Sicilia. 

Tra le ultime organizzate c’è Palermo: spazio ai fiori! il concorso indetto da Italia Nostra sezione di Palermo, il comitato Ballarò significa Palermo, l’associazione Cassaro Alto, l’assemblea SOS Ballarò e l’associazione Maqueda Città in collaborazione con il Comune di Palermo, LabCity Architecture – UNIPA, LandLabPA – UNIPA, la cooperativa Orto Capovolto e la cooperativa Terradamare. L’intento è quello di restituire il fascino e la bellezza dei luoghi di Ballarò e in generale della Prima Circoscrizione. In pratica si tratta di un concorso di allestimento con fiori e piante ornamentali di balconi, davanzali, particolari architettonici, scale, atri e cortili, in occasione della Giornata nazionale di Italia Nostra dei Beni Comuni. La competizione è aperta a tutti, e i partecipanti sono divisi in due categorie: residenti ed esercenti. 

«Una sera guardavamo questa strada, salita Raffadali, distrutta – racconta il presidente della Prima Circoscrizione Massimo Castiglia – così abbiamo pensato perché non ci facciamo un’infiorata? Da lì è partito il progetto che si è via via esteso, al quale lavorano Giulio Pirrotta con pezzi di Sos Ballarò ed è stato coinvolta anche l’associazione Orto Capovolto». Questa strada in particolare porta da piazza Casa Professa a piazza Bologni. «Di recente è stato ripristinato l’asfalto e anche i marciapiedi, è un luogo davvero bellissimo – aggiunge Castiglia – che si presta molto a un lavoro di questo tipo». Un progetto che dovrebbe riguardare tutta la prima circoscrizione ma anche via Maqueda-lato stazione, via Ponticello, in sostanza zone afferenti a questa parte di Ballarò. «Penso che sia un’altra iniziativa che negli anni può diventare un’occasione importante per coinvolgere gli abitanti in direzione del rispetto del luogo dove si vive e del bello – sottolinea il presidente della prima circoscrizione – Sono tutte piccole scuse che creano senso di comunità. Un’iniziativa che vedo più in prospettiva che a breve termine. Anche se credo ci sarà una risposta da parte dei cittadini». 

Chi vive il quartiere ha anche preso parte alla realizzazione di un nuovo giardino condiviso, con annesso un piccolo orto con funzioni didattiche, che ha preso vita questo weekend a Vicolo Gallo nel quartiere di Ballarò. Il progetto GalloGarden è stato portato avanti da Orto Capovolto, con il supporto di Rotaract Palermo Est e Cooperazione Senza Frontiere e in collaborazione con SOS Ballarò, Cooperativa Terradamare, Istituto Arrupe e Liceo Catalano. Un’altra iniziativa per la riappropriazione di spazi urbani.

«Lavoriamo un po’ su tutta la città che sono attive sul territorio – spiega Angelica Agnello di Orto Capovolto – Abbiamo realizzato aiuole, panchine, giochi, barbecue e uno spazio per le proiezioni estive: ad aprile abbiamo avuto degli incontri di progettazione partecipata con gli abitanti del quartiere per individuare i loro desideri per la realizzazione del nuovo giardino di Vicolo Gallo». 

Il nuovo spazio verde ha impegnato più di 40 volontari tra terra, legno, attrezzi, colori e pennelli. Le  aiuole, realizzate con la terra donata dal Comune, ora ospitano anche piante commestibili come pomodori, melanzane, peperoni, mais e sono integrate con un sistema di sedute e giochi realizzati in auto-costruzione dai volontari che hanno partecipato al progetto. Dedicato ai più piccoli invece un grande gioco di strada raffigurante il gioco dell’oca nella versione gioco del Gallo, una parete lavagna per disegnare e altri giochi fatti con materiali di riciclo. Il nuovo barbecue condiviso sarà utilizzato per la festa finale del progetto prevista il 27 maggio, sempre a GalloGarden.

Proprio a ridosso di vicolo Gallo alle spalle della facciata della chiesa in via Albergheria c’è un’area tra le più grandi di quelle bombardate all’epoca della guerra e che ancora rimangono in pieno centro storico. Qui è stato realizzato uno dei progetti che verrà presentato all’università di Cardiff. L’università inglese «mi ha invitato ad andare in Inghilterra giorno 8 e 9 per partecipare a due sessioni di esami laurea», spiega Castiglia che è stato chiamato in causa nella sua duplice veste di rappresentante delle istituzioni e di Sos Ballarò. «La prima sarà a Londra e la seconda a Cardiff – conclude -. Alcuni studenti inglesi seguiti da un professore che si occupa di rigenerazione urbana hanno realizzato questi lavori a partire dal rapporto tra abitanti e imprenditori interessati ad investire. Ed è bello pensare che si parli di Ballarò anche qui e in questa chiave». 

Stefania Brusca

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