Balestrate, luci e ombre del progetto del porto turistico «Incremento del 30 per cento, è il paese che non è pronto»

«Un porto abbandonato. Un’amministrazione distratta. Un turismo da diporto che non decolla». È duro l’attacco che il movimento politico locale Balestrate Partecipata ha recentemente affidato ai social, lamentando un mancato interesse generale, tra amministrazione comunale e azienda incaricata, nei confronti del progetto del porto turistico del Comune marinaro. «Quattro anni fa la Regione concedeva alla Marina di Balestrate srl, una compagine societaria senza la presenza del Comune di Balestrate, lo sviluppo della progettualità del porto che hanno voluto i balestratesi fin da quando la nostra città si chiamava Sicciara. Ad oggi, tranne la messa in acqua dei pontili e l’apertura di un effimero cantiere navale realizzato sulla banchina, tutte le altre opere tardano ad arrivare: niente bagni, niente docce, niente di niente», denunciano. 

«Qual è il motivo? – si domandano -. Sappiamo di una lettera indirizzata al presidente della Regione: quali esiti ha dato? E cosa fanno gli amministratori di Marina di Balestrate srl? Questo sindaco ha chiesto conto e ragione del perché ancora la prima fase di investimenti non è stata completata dopo tre anni? E la seconda fase?». Tante le domande maturate da residenti e politici nel tempo trascorso. «Se la Marina di Balestrate srl non ha le capacità economiche o non ha intenzione di investire, si faccia da parte – tornano a dire -. Perché dobbiamo subire l’inefficienza di un gestore che dimostra disinteresse per la nostra città? Noi di Balestrate Partecipata vogliamo che questo porto sia davvero un volano di sviluppo economico e di lavoro per i balestratesi». Un disinteresse che, però, la società Marina di Balestrate srl nega fortemente. «Abbiamo delle difficoltà con la Regione, siamo nei meandri della sua burocrazia purtroppo – ammettono dalla società -, ancora chiediamo che venga firmato un articolo che ha già ottenuto tutti i necessari pareri positivi, abbiamo fatto una conferenza di servizi, ma stiamo ancora aspettando, ci sono un direttore generale e un assessore al Territorio che ancora non firmano questo pezzo di carta che ci permetterebbe di mettere tutti i servizi».

Alcuni passaggi, insomma, non si sarebbero ancora concretizzati per cause di forza maggiore e svincolate dalla volontà dell’azienda. Che un piano, in realtà, sembra avercelo eccome. Firmato infatti quel pezzo di carta, «la Marina di Balestrate ha un progetto diviso in due fasi – spiegano a MeridioNews -. Nella prima dovevano essere messi tre pontili, cosa già fatta. Dobbiamo completare solamente con i servizi a terra, che sono quattro corpi amovibili di venti metri quadri l’uno. Non parliamo quindi di opere sontuose, questo è quello che ci consente la Regione. Passeremo poi dall’altra parte, quella più consistente, quella che prevede una zona carburante, altri pontili e altri servizi». Nonostante questa fase di stallo, indipendente dalla società, «abbiamo comunque fatto un fatturato del 30 per cento in più rispetto all’anno scorso e la Marina è stata visitata da tantissimi stranieri». Il loro, seguendo questi dati, sarebbe al contrario «un progetto che di anno in anno va migliorando».

«Tra l’altro – spiegano ancora – è una marina totalmente sicura, appartiene a un gruppo di Marinedi che ha 16 marine operative, che partecipa a tutti i saloni nautici internazionali e che quindi porta il nome di Balestrate in giro per il mondo facendola conoscere. E infatti succede che moltissimi stranieri scelgono la nostra marina, appunto, anche per la vicinanza dell’aeroporto, che è un vero super valore aggiunto. Semmai, sembra che sia il paesino a non essere ancora pronto ad ospitare questo numero maggiore che noi abbiamo sviluppato, perché non c’è ancora granché a livello di strutture e ristoranti, società di noleggio, l’imprenditorialità dovrebbe venire anche dal paese, se scelgo un posto voglio trovare servizi», osservano. Marina di Balestrate srl fa  attivamente parte dal 2012 della rete di marina dagli alti standard qualitativi gestita dal gruppo Marinedi lungo le coste italiane e in espansione in tutta l’area Mediterranea. Gruppo che punta a un’implementazione costante dei servizi e dell’offerta della struttura portuale, nell’ottica di un complessivo innalzamento qualitativo degli standard del settore della nautica da diporto. Favorendo tanto la valorizzazione quanto il rispetto del patrimonio naturale e turistico dei territori coinvolti, e ampliando nel contempo le potenzialità economiche dell’indotto. 

«A fronte di milioni di euro che, per progetti precedenti, sono stati investiti dall’amministrazione comunale (dalla strada per il porto, alla canalizzazione delle acque bianche e la messa in sicurezza del costone Conchiglia sopra il porto), non c’è traccia di alcun investimento da parte della società», torna a dire, dal canto suo, l’ex deputato regionale Giovanni Ferro, presidente di Balestrate Partecipata, che ha recentemente sollevato la questione. «Parlavano di lavori da realizzare entro il 2017, ma di tutto questo non c’è traccia. A questo si aggiungono i ritardi delle autorizzazioni da parte della Regione per il dragaggio. Ci aspettavamo che il Comune chiamasse i soggetti coinvolti per stabilire un piano industriale e una tempistica, ma non è accaduto nulla – puntualizza -. Ora si teme che i lavori di ampliamento per il porto di Castellammare possano completarsi e offrire un servizio migliore rispetto a quello di Balestrate, al centro di una vicenda già tribolata. Il sindaco non può assistere indifferente a quanto accade nel suo territorio. Che intervenga perché si sblocchi la situazione».

«Noi non abbiamo governance sulla situazione, è tutto nelle mani della Regione – puntualizza il sindaco Vito Rizzo, più volte tirato in ballo nella vicenda -. Tuttavia, abbiamo chiesto per due volte all’assessore al Territorio e all’Ambiente Cordaro un incontro specifico per avere informazioni puntuali e ufficiali sul rilascio di questo articolo 24 del codice della navigazione. E lunedì scorso, in merito al porto, ho chiesto un incontro anche al presidente Musumeci per discutere non solo di questo problema ma anche di un’altra opportunità legata all’assessorato Infrastrutture, che riguarda la predisposizione di un piano di finanziamenti ad hoc per il dragaggio, perché la Regione ci ha chiesto informazioni dello scorso anno però è rimasta lettera morta. Quindi aspetto notizie su un’imminente convocazione. Sono consapevole che la società Marina di Balestrate srl aspetta da due anni un’autorizzazione che solitamente viene data in termini più celeri e che questo sta bloccando il secondo step di investimenti sulle attività commerciali, il più complesso. Però – rassicura anche lui – tutti e tre i pontili quest’anno sono stati pieni, è chiaro che parliamo solo di 200 posti che, entrando a pieno regime, diventeranno 600, si potrebbe fare di più. Speriamo che la Regione faccia ciò che deve, capendo l’importanza della situazione».

Silvia Buffa

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