MOLTE DONNE NON SANNO CHE POSSONO LASCIARE UN BIMBO INDESIDERATO IN OSPEDALE
“Ci appelliamo ai media nazionali, territoriali, in particolare a Palermo e nelle citta’ dove le culle sono state installate, alle Istituzioni e agli Enti Ospedalieri, affinche’ ci aiutino ad amplificare sempre piu’ la conoscenza di queste possibilita’ per le mamme in difficolta’ salvando cosi’ preziose vite”. Lo dicono i partner del “progetto Ninna ho” Mariavittoria Rava e Giovanni Rebay , dopo la vicenda del neonato abbandonato a Bagheria, dove una mamma, per nascondere il frutto della sua gravidanza ai familiari, ha lasciato il neonato fuori nel balcone di alcuni vicini di casa. Che hanno dato l’allarme.
Il piccolo, ricoverato al Buccheri La Ferla di Palermo, era in ipotermia.Ora è in incubatrice, ma il decorso clinico, dicono i medici “fa sperare per il meglio”.
“Il progetto ‘Ninna ho’ – spiegano i responsabili- e’ nato proprio con l’obiettivo di ridurre e arginare questo grave fenomeno, attraverso l’informazione sulla possibilita’ consentita dalla legge italiana di partorire in anonimato e, se la madre e’ in grave disagio, di lasciare in ospedale il neonato che verra’ affidato a una nuova famiglia – aggiungono – Ogni donna puo’ ricorrere alle strutture pubbliche e avvalersi del diritto all’anonimato, senza temere l’espulsione, se clandestina, ma vivere l’ospedale come ‘luogo amico”.
Ninna ho – safe mother safe child
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