Dopo la bufera giudiziaria che ha travolto la sua amministrazione, Patrizio Cinque si è autosospeso dal Movimento 5 stelle, ma non dalla carica di sindaco di Bagheria. Lo ha annunciato lo stesso primo cittadino durante la seduta del consiglio comunale. Cinque è indagato, con altre venti persone, nella inchiesta sulla gestione dei rifiuti. Il primo cittadino è coinvolto anche nella vicenda che riguarda il palazzetto dello sport di Bagheria. I reati a lui contestati vanno dall’abuso d’ufficio alla turbativa d’asta, fino all’omissione d’atti d’ufficio e alla rivelazione di segreto. Accuse arrivate in relazione ad appalti sulla gestione dei rifiuti, all’affidamento del palazzetto dello sport e ad abusi edilizi che sarebbero stati commessi anche da suoi familiari. Cinque è sottoposto anche alla misura cautelare dell’obbligo di firma.
«Come tutti sapete – scrive il sindaco sul suo profilo Facebook – ieri mi è stata notificata una misura cautelare per un’indagine della procura di Termini Imerese. Certo è dura leggere quella ridda di accuse ma, come già detto, chiarirò tutto. Penso di non aver mai tradito il mandato che i bagheresi mi hanno affidato. Volevano che la città cambiasse completamente, che si riscattasse, che riacquistasse la dignità che gli è stata rubata. Ce la metto tutta, ce la mettiamo tutta, dalla mattina alla notte e penso che i risultati cominciano a vedersi».
La sua decisione, spiega, è stata presa per tutelare il movimento in un periodo cruciale come quello elettorale. Cinque ha ribadito quanto detto ieri precisando che l’attività amministrativa proseguirà senza sosta. Ha sottolineato anche di confidare nell’operato della magistratura ed espresso solidarietà verso i dipendenti comunali coinvolti. «Ho piena fiducia nella magistratura – ha detto Cinque – risponderò alle accuse e spiegherò tutto, ma ogni cosa va fatta a suo tempo. Nel mentre, però, ho deciso di autosospendermi dal MoVimento 5 Stelle. È così che ritengo debba comportarsi un amministratore. Il Movimento 5 Stelle è la mia seconda pelle e non posso permettere che venga colpito, quindi che colpiscano me ma lascino in pace il Movimento 5 Stelle».
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