Aviaria: presunto pericolo o politica del panico?

Nella nostra società è come se a volte fossimo catapultati in una realtà, ben costruita a tavolino, in cui menzogna e caos la fanno da padrone. L’ennesima trovata è questa annunciata, imminente, devastante pandemia, questa sorta di epidemia di dimensioni mondiali che potrebbe tutti quanti colpire.

 

E’ da un bel po’ di mesi che martellanti messaggi, in tono alquanto allarmistico, instillano nella gente paura e preoccupazione, provocando una sorta di psicosi di massa. Potrebbe essere invece che quest’allarmismo sia un po’ sospetto e che dietro  ci sia nascosto qualcosa? A questo virus, che da secoli alberga nell’organismo dei volatili, si è deciso oggi di dare un nome: H5N1. Il nostro virus, ormai “battezzato”, dovrebbe combinarsi con un altro virus per poter essere trasmesso da essere umano ad essere umano e quindi trasformarsi in un’epidemia.

 

Ciò che rende sospetta la vicenda è che si è acuito questo clima terrorizzante in concomitanza con la campagna promozionale per il vaccino contro l’influenza stagionale. E’ da un po’ che il Ministero della Sanità invita caldamente la popolazione a vaccinarsi. Ma a questo punto la contraddizione, direi lampante, sta proprio nel fatto che se è vero che per potersi scatenare una pandemia un virus deve combinarsi con un altro virus, credo risulti alquanto discordante e pericolosa questa vaccinazione di massa poiché l’H5N1 potrebbe ricombinarsi con il vaccino dando origine ad un virus nuovo.

 

Eminenti esperti, quali ad esempio il dottor Tom Jefferson del Cocharane Vaccines Field, asseriscono che questa corsa alla vaccinazione oltre ad essere poco protettiva contro l’influenza risulta essere completamente inutile contro l’aviaria.

 

Perché tutto quest’allarmismo e martellamento mediatico? Questo gran polverone per qualcosa che attualmente non c’è e non si sa se mai arriverà?

 

Negli ultimi due anni su 5 miliardi circa di persone nel mondo se ne sono ammalate, a causa del virus dei polli, circa un centinaio, di cui oltre la metà sono guarite. Alcuni dati, tratti da un sito sulle malattie rare, ci permettono di fare un confronto con altre patologie. Negli USA le malattie sono considerate rare quando non superano i 200mila casi, mentre in Europa lo sono quando colpiscono una persona ogni 10mila abitanti. Possiamo così facilmente dedurre che l’aviaria non raggiunge nemmeno i numeri delle malattie rare. Vi sono malattie estremamente contagiose quali ad esempio la lebbra, che conta ogni giorno 90 casi nel mondo, oppure – sembra assurdo parlarne oggi – la peste bubbonica che conta 1000/3000 nuovi casi nel mondo. Questi casi non sembrano rilevanti e non sono tenuti nella giusta considerazione dall’opinione pubblica. Probabilmente non sono neanche conosciuti.

 

Altroconsumo, rivista d’informazione indipendente, asserisce che molto allarmismo si e’ avuto dopo un convegno sponsorizzato da aziende produttrici di vaccini antinfluenzali e farmaci antivirali. La ROCHE ha, guarda caso, già in serbo un farmaco antivirale.

Perché invece di tenere la gente in un costante clima di paura ed essere in questo modo facile preda di menzogne, non gli si dà la possibilità di riflettere e fare così le opportune scelte? Intanto il vaccino influenzale e’ andato a ruba e i dividendi delle società farmaceutiche aumentano vertiginosamente.

Link:

L’articolo di Mirella Icaro “Il virus che mette le ali” pubblicato da Step1

Leggi le notizie del giornale medico online The lancet
Leggi gli articoli di Altroconsumo
Il sito del Centro Nazionale Malattie Rare – ISS
VacciNetwork – Ass. indip. per una scelta terapeutica consapevole

Elisa Chiesa

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