Si raffredda il clima di tensione che ha caratterizzato il settore dell’autotrasporto in Sicilia nelle ultime settimane. Ad annunciare la decisione di non prendere parte allo sciopero proclamato per il prossimo 4 aprile è Cna Fita. Una presa di posizione che è direttamente collegata al confronto dei giorni scorsi al ministero dei Trasporti. A interloquire con le sigle che fanno parte di Unatras è stata la sottosegretaria Teresa Bellanova. «Cna Fita non aderirà allo sciopero e prende le distanze da eventuali fermi o blocchi che i soliti noti potranno attuare», si legge in una nota. L’invito rivolto alle autorità è quello di «vigilare» nel caso in cui in maniera autonoma qualcuno organizzasse comunque situazioni che possano creare disagi ai collegamenti.
I responsabili della sigla Giorgio Straquadanio e Daniela Taranto spiegano che a convincere i vertici di Cna Fita sono i contenuti del protocollo firmato a Roma. Il governo nazionale ha messo sul tavolo un pacchetto di norme che interverranno sul bonus accise e sui cosiddetti Marebonus e Ferrobonus, oltre che proporre maggiori sconti per i pedaggi. Le misure nascono dalla volontà di venire incontro agli autotrasportatori, da mesi alle prese con l’aumento dei costi di benzina e gasolio. Un’impennata che una settimana fa, con i prezzi che hanno sforato abbondantemente il tetto dei due euro al litro, avevano portato all’annuncio di un imminente blocco, poi rientrato con la convocazione del tavolo.
E così, se per qualche giorno, i timori di vedere svuotarsi i rifornimenti di benzina e al contempo gli scaffali dei supermercati hanno alimentato un principio di psicosi collettiva, con file in strada e alle casse, adesso all’orizzonte sembra esserci una schiarita. «La presidenza Cna Fita – continuano Straquadanio e Taranto – condivide a pieno quanto indicato nel protocollo. Era stata sottolineata la necessità di un intervento urgente già durante il primo confronto del 17 febbraio scorso, con particolare riferimento, soprattutto in questo momento, a uno dei punti prioritari e fondamentali, cioè l’adeguamento del costo del carburante, i cui effetti devastanti sono sotto gli occhi di tutti. A livello siciliano – vanno avanti – chiederemo un incontro al governo Musumeci, sia per attivare il tavolo con la grande distribuzione, i produttori agricoli e gli autotrasportatori, sia per sollecitare una moratoria per le imprese di autotrasporto che hanno contratto prestiti con la Crais, Irfis e Ircac».
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