Tanti viadotti e guard rail di vecchia generazione alti appena sessanta centimetri. Sono queste le principali motivazioni che hanno spinto Autostrade siciliane – l’ex Cas – a investire nel tratto compreso tra lo svincolo di Cefalù e la barriera di Buonfornello. Siamo sull’A20, l’autostrada Palermo-Messina che prossimamente sarà oggetto di lavori di riqualificazione in materia di barriere laterali. L’obiettivo dichiarato è quello di aumentare la sicurezza. Per riuscirci l’ente partecipato dalla Regione Siciliana e da diversi comuni ha stanziato circa 14 milioni di euro.
La procedura di gara è stata indetta a febbraio scorso e procede spedita. Con il quarto verbale la commissione di gara ha reso nota la proposta di aggiudicazione nei confronti del Consorzio stabile Sac Costruzioni di Benevento, in Campania. L’impresa è amministrata da Gennaro Forgione e ha il principale socio in Enzo Rillo, imprenditore che durante il periodo più duro della pandemia ha indirizzato la produzione di una delle proprie aziende verso la realizzazione di mascherine anti-Covid. Sac Costruzioni si è aggiudicata la gara con il criterio dell’offerta più vantaggiosa ottenendo oltre 90 punti e proponendo un ribasso del 15,40 per cento. Di recente l’offerta, in un primo momento giudicata anomala, ha superato il vaglio del responsabile unico del procedimento che, dopo avere letto i giustificativi presentati dall’impresa, l’ha ritenuta «congrua e affidabile nel suo complesso».
Una volta partiti, i lavori dovrebbero durare 540 giorni, poco meno di un anno e mezzo. Il tratto interessato è quello compreso tra il chilometro 168+432 e il chilometro 181+100. I guard rail che verranno installati rispettano le ultime disposizioni in materia di sicurezza consentendo, in caso di incidenti, al veicolo di rimanere all’interno della carreggiata. Proprio sulla pericolosità delle attuali barriere si è concentrata una delle relazioni legate al progetto, nonostante l’A20 risulti per lunghi tratti interessata da un traffico modesto. Stando ai dati in possesso di Autostrade siciliane, che fanno riferimento al 2018, l’arteria in alcuni tratti è percorsa anche da meno di settemila veicoli al giorno. Questo è il caso, per esempio, del tratto compreso tra Santo Stefano di Camastra e Castelbuono-Pollina. La maggior parte del flusso si registra a ridosso del capoluogo peloritana con circa 25mila mezzi al giorno. Nel complesso poco più di uno su dieci dei veicoli che viaggiano sull’autostrada che costeggia la costa tirrenica della Sicilia è un mezzo pesante.
Guardano alle statistiche relative agli incidenti, nel triennio che va dal 2016 al 2018 si sono registrati sull’intera autostrada tra gli 834 e gli 879 incidenti all’anno. «Tenuto conto del numero non trascurabile di sinistri stradali – si legge nel progetto – è certamente auspicabile incrementare il più possibile i livelli di sicurezza». A maggior ragione se il rischio è quello di sfondare un guard rail e cadere nel vuoto, così come accaduto il mese scorso proprio sull’A20. In quella circostanza l’incidente è avvenuto all’altezza di Pace del Mela (Messina), in un punto che non sarà interessato dai lavori.
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