Stamattina, dopo nove anni, ha riaperto al traffico il tratto dell’autostrada A18 Messina-Catania interessato dalla frana di Letojanni. Nel 2015 la frana provocò il distacco di materiale dalla collina sovrastante, che ha invaso completamente la carreggiata. I lavori sono stati realizzati dalla struttura contro il dissesto idrogeologico – di cui commissario è il presidente della Regione, Renato Schifani – per un importo di 16,3 milioni di euro del Fondo di sviluppo e coesione (Fsc) 2014-2020- Il Fondo di sviluppo e coesione è uno degli strumenti con i quali lo Stato finanzia e attua politiche di riduzione degli squilibri economici e sociali sul territorio nazionale.
La zona interessata è stata messa in sicurezza attraverso la realizzazione di una galleria artificiale, che ha anche la funzione di stabilizzare il piede del pendio. Inoltre, l’intervento ha previsto il posizionamento di una rete tridimensionale ad alta resistenza ancorata alla roccia stabile. L’assessore regionale per le Infrastrutture, Alessandro Aricò, ha detto che «grazie ai fondi del Patto per lo sviluppo della Regione siciliana siamo stati anche in grado, attraverso il Consorzio per le autostrade siciliane (Cas), di avviare sulla A18 una serie di interventi di messa in sicurezza che, in questi ultimi giorni, dopo tanti anni di disagi consentono di riportare il traffico alla normalità».
Tra questi interventi realizzati dal Cas – ente sottoposto al controllo della Regione – ci sono: la pavimentazione dell’intera tratta compresa tra Messina e Giarre, la messa in sicurezza strutturale della galleria Giardini, la redazione del progetto per i lavori di messa in sicurezza e adeguamento delle gallerie di Taormina, Giardini e Sant’Antonio, i cui interventi – avviati lo scorso 29 marzo – «sono in questi giorni in corso di completamento». I lavori che si sono resi necessari dopo la frana di Letojanni sono andati molto per le lunghe, tra burocrazia, processi e un cantiere durato quasi un decennio.
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