E’ stato un viaggio con brivido, durante il quale si è sfiorata la tragedia, quello di un pullman di linea di una compagnia rumena che collega l’est Europa e la Sicilia. A conclusione di un travagliato intervento notturno, la Polizia di Stato ha tratto in arresto L.L., 53enne rumeno, autore di una aggressione a colpi di forbice nei confronti di due dipendenti-autisti del pullman. Il mezzo pesante, partito dalla Romania con destinazione Marsala, era giunto a poche ore dall’arrivo e aveva ormai condotto a destinazione, lungo le tappe intermedie, tutti i suoi passeggeri tranne uno, quest’ultimo il citato L.L. diretto proprio a Marsala.
Quando il pullman si trovava ancora sull’autostrada A20, all’altezza di Tusa, secondo la ricostruzione fornita dalle vittime e da un terzo dipendente anch’egli presente sul mezzo, l’unico passeggero rimasto a bordo, avrebbe protestato in modi e forme volgari ed inappropriate tutto il suo disappunto per l’impossibilità di effettuare una sosta ravvicinata che gli avesse consentito di fumare una sigaretta. Ne sarebbe nata una colluttazione con due dei tre dipendenti rumeni ai quali avrebbe inferto dei fendenti con un paio di forbici metalliche che portava al seguito.
Quando i poliziotti della pattuglia di polizia Stradale della sottosezione di Buonfornello, contattati dalle vittime, sono giunti laddove il pullman, per ovvie ragioni di sicurezza, aveva arrestato la sua marcia, hanno faticato non poco per ricondurre alla ragione l’aggressore rumeno, per altro accertato essere in stato di alterazione alcolica. Ci sono riusciti soltanto dopo lunghi minuti, una non comune abilità persuasiva e vincendo le difficoltà legate alle incomprensioni di chi parla due lingue diverse. Gli agenti, nel corso di una perquisizione effettuata anche sui bagagli al seguito, hanno rinvenuto le forbici usate per aggredire le vittime. Queste, curate presso il nosocomio di Cefalù prima e presso il Civico di Palermo, avrebbero riportato una prognosi di 20 e 10 giorni. L’arrestato si trova attualmente recluso presso la casa circondariale Cavallacci di Termini Imerese.
(fonte: questura di Palermo)
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