Australian Open, Nadal e Federer avanti tutta

Adesso siamo perfettamente dentro il torneo. Si sono giocati due quarti di finale maschile e due femminili e il livello di gioco è salito paurosamente. È un peccato che insieme a quello non sia stato maggiore anche l’equilibrio, in modo da avere maggiori emozioni. Che invece sono state confinate nell’ormai solito show di di Federer e in un tentativo di rimonta dell’ormai ex numero uno del mondo al cospetto della belga Cljister. Ma andiamo con ordine e cominciamo, come si usa, dalle signore e dalla partita meno interessantequella tra la bielorussa Azarenka e la polacca Radwanska. Le due avevano lasciato briciole alle avversarie e la Azarenka non aveva mi perduto il servizio durante il torneo. Bene, nel primo set sono riuscite nell’impresa di perdere 8 turni di servizio su 12 e colelzionare una quantità di errori gratuiti esorbitante. Il festival dello sperpero l’Azarenka lo ha continuato nel tie-break perso senza neanche fare un punto che uno. La polacca almeno provava un po’ a variare il gioco, invece di correre e tirare, ma negli altri due set non è servito a granché. È bastato che la Azarenka cominciasse a sbagliare un po’ meno e gli argini della Radwanska hanno ceduto. La bielorussa è così la prima delle semifinaliste, se vince il titolo avrà anche il primo posto nel ranking. Il secondo quarto della parte alta del tabellone vedeva la testa di serie numero uno e mai vincitrice di slam contro una che invece di slam ne ha vinti 4 solo perché ad un certo punto ha preferito fare una figlia. Sotto il solito caldo impietoso dell’estate australiana la povera Wozniacki, ha subito il confronto con una che sa fare tutto meglio di lei e che è pure in grado di prenderle il tempo con continuità. La Cljisters ha letteralmente dominato i primi ¾ di match e si avviava a concludere tranquillamente quando la Wozniacki ha avuto un sussulto che l’ha portata a recuperare da 2-5 a 5 pari. Carolina si è issata fino al tiebreak, riuscendo ad emozionare un po’ l’assolato pubblico della Rod Laver Arena, ma non è riuscita ad allungare la partita al terzo set, con gran sollievo della belga.

Le speranze della giornata erano affidate ai due quarti maschili, entrambi già finali di slam. Il primo, quello tra Federer e Del Potro, era l’occasione per rivedere all’opera lo svizzero dopo l’autentica lezione di tennis impartita al giovane Tomic ma anche per provare a verificare a che punto è Del Potro. Se il fuoriclasse elvetico ha ricompensato chi in Europa aveva fatto una levataccia, l’argentino ha francamente deluso. Giocare contro Federer non è certo la cosa più semplice del mondo, ma Del Potro ha grossi problemi di mobilità e anche tatticamente non è proprio una cima, visto che spesso si trova a rigiocare dei punti già conclusi, se solo si convincesse qualche passo in più verso la rete. Detto questo, dio salvi il re e ci conservi a lungo Roger Federer. Il fuoriclasse di Basilea ha iniziato in modo sconcertante per il povero argentino, volando 3-0 e mancando una palla per arrivare al doppio break. Sembrava intravedersi lo spettro del quarto di finale di tre anni fa, quando Federer concesse solo tre giochi all’avversario. Ma il tempo non è passato invano, Federer ogni tanto sonnecchia e sei punti di fila rimettevano in partita il ragazzone di Tandil. Sembrava una partita riaperta ma sul 5-4 Federer tornava ad essere Federer e, grazie anche ad uno sciagurato doppio fallo di Del Potro, chiudeva il primo set. Il secondo era più semplice, almeno fino al 5-3. Lo svizzero si imballava di nuovo e metteva in campo solo 3 prime su 12, un disastroso 25%. Ma anche stavolta l’argentino non ne approfittava, sciupando in modo abbastanza banale ben quattro occasioni per riaprire il set. Il terzo set era senza storie con Federer che brekkava immediatamente Del Potro con un’assurda smorzata sulla risposta. Come ha detto Tomic in conferenza stampa, è strano il solo pensarla una cosa del genere, figurarsi realizzarla.

Ma la serata si concludeva con un altro match attesissimo, tra due che non si vogliono molto bene, anche se a dire la verità a Berdych vogliono bene in pochi nel circuito. Le antiche ruggini non impedivano ai due di dare vita ad un match finalmente appassionante e di grande equilibrio. Con la forza della disperazione Nadal riusciva a trascinare Berdych al tiebreak, salvando ben 4 set point nell’ultimo game sul proprio servizio, il secondo dopo uno scambio pazzesco chiuso dal mancino di Manacor con un passante impossibile. Al tiebreak Nadal arrivava al 5-3 ma cedeva quattro punti di fila e il set. Nel secondo a Nadal riusciva finalmente il primo break e volava 5-2. Ma al momento di servire per il secondo set, Berdych metteva insieme un game di risposta impeccabile e riusciva a prolungare il set al tiebreak. Qui la partita è girata. Sul 6-5 Berdych, il ceco non è riuscito a chiudere una volée che l’avrebbe portato due set a zero e a Nadal non è parso vero aggangiare l’avversario sul set pari. Raggiunto il ceco per lo spagnolo gli altri due set sono stati quasi una formalità, con Berdych sempre più stanco. Come ci auguravamo dopodomani (alle 9.30 del mattino in Italia) tutti a guardare il super classico del tennis, l’ennesima riedizione di Federer contro Nadal.

La giornata di domani invece non promette granché, ma occhi aperti sul primo match della giornata (all’1.30 ora italiana) e sul tentativo della Errani di superare la prossima numero uno del mondo, la ceca Kvitova. Non ci riuscirà.

Risultati quarti di finale (s.m.) Federer b. Del Potro 6/4 6/3 6/2 Nadal b. Berdych 6/7 (5) 7/6 (6) 6/4 6/3. (s.f.) Azarenka b. Radwanska 6/7 (0) 6/0 6/2; Clijsters b. Wozniacki 6/3 7/6 (4)

 

Roberto Salerno

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