Agivano in piena notte, di solito intorno alle 3, in gruppo e con compiti suddivisi. Protagonisti i componenti del gruppo arrestato questa mattina dai carabinieri della Compagnia di Augusta, con la collaborazione delle unità cinofile di Sigonella, del nucleo elicotteri di Fontanarossa e del personale comando provinciale di Catania. Nove in totale gli arresti disposti dal gip del Tribunale di Siracusa, Andrea Mignego. Tra i fermati, otto hanno già precedenti penali alle spalle. Si tratta di Luca Rinaudello, 42 anni; Nicola De Luca, 34 anni; Antonino Montagno Bozzone, 27 anni; Andrea Mendola, 22 anni; Salvatore Leonardi, 21 anni; Agatino Luca Ragonese, 33 anni; Sebastiano Sambasile, 48 anni, Angelo Condorelli, 27 anni, e Agatino Aparo, di 42.
Stando alla ricostruzione degli investigatori, la banda avrebbe colpito in più occasioni tra maggio e novembre 2016. Nel mirino dei ladri banche e uffici postali di Francofonte, Villasmundo e Vizzini. Nel primo centro, i furti sono stati effettuati al Credito siciliano e alla Banca agricola popolare di Ragusa, mentre a Vizzini sono stati colpiti due sportelli dell’istituo ibleo e uno di Unicredit. A non essere portato a segno è stato invece quello tentato contro l’ufficio postale di Villasmundo: in quell’occasione sono stati arrestati De Luca, Leonardi e Mendola.
Il modus operandi sarebbe stato sempre lo stesso: dopo avere scelto l’obiettivo, controllando la distanza dalla prima caserma dei carabinieri, il gruppo entrava in azione con mezzi pesanti usati per scardinare i bancomat. Gli escavatori poi venivano nascosti, mentre le casseforti scassinate evitando che si attivassero i meccanismi di protezione, come nel caso dell’inchiostro che macchia le banconote. Ad Aparo, l’unico incensurato, è contestato l‘avere messo a disposizione il proprio escavatore: l’uomo, stando a quanto ricostruito dai militari, il giorno prima del tentato assalto aveva denunciato il furto del mezzo, mentre in realtà sarebbe stato a conoscenza di quanto sarebbe accaduto di lì a poco. Tutti gli arrestati sono stati portati nel carcere di Cavadonna.
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