Augusta, contrada ex Saline Regina, area del campo container – oggi dismesso – che ha ospitato gli sfollati del terribile terremoto del 13 dicembre 1990. Cè di tutto: plastica, vetro, laterizi, pneumatici, elettrodomestici di ogni genere abbandonati impunemente in questarea, anche in pieno giorno. E poi abiti, stracci, persino carcasse di animali, appena in prossimità delle abitazioni e di un terreno adibito a pascolo. Un unico container è ancora rimasto in piedi, vandalizzato e dato alle fiamme allinterno. Unemergenza ambientale, ma soprattutto sanitaria. Sul luogo, infatti, si ritrovano accantonate – proprio sul ciglio della strada adiacente alle palazzine lastre e vasche di eternit in frantumi, ad alimentare il rischio che le particelle damianto si disperdano nellaria, ponendo in serio pericolo la salute dei cittadini che abitano il circondario densamente popolato. «Da anni mi espongo in prima persona per segnalare labbandono in cui versa questa zona, ma nessuno è intervenuto per risolvere definitivamente il problema». La denuncia è di Domenico DAngelo, inquilino della cooperativa Rinascita, sita proprio al confine con il giardino delleternit.
«Qualche mese fa, dopo le ripetute denunce racconta DAngelo è intervenuta una ditta, sgomberando dai rifiuti solo un angolo. Io ho avuto seri problemi di salute proprio a causa dellamianto, e qui siamo ancora costretti a respirarne le polveri». E poi «che senso ha realizzare unimmensa piazza per rivalutare un quartiere, lasciando accanto una discarica?». Linerzia istituzionale dicono i residenti – è testimoniata anche dallassenza di controlli: «Ogni volta che mi accorgo di camion intenti a scaricare – dice la signora Risetti, moglie di DAngelo – chiamo subito vigili urbani, polizia e carabinieri. Ma, quando arrivano, è già troppo tardi». Il campo container, infatti, pare essere la meta preferita da alcuni operatori edili incivili che, sgravandosi degli oneri economici richiesti per il corretto smaltimento dei rifiuti speciali, ritengono più conveniente disfarsi illegalmente del materiale di risulta.
Insomma, la solita storia delle istituzioni sorde alle lamentele dei poveri cittadini senza potere? Non proprio, perché nella stessa cooperativa del signor DAngelo risiede anche lassessore allEcologia del Comune di Augusta, Michele Accolla, che si dice «per nulla tranquillo» e intenzionato a intervenire nuovamente per la rimozione delleternit abbandonato «proprio sotto il balcone di casa». Lurgenza della bonifica è ostacolata, a detta dellassessore, dalla complessità e dalle lungaggini della procedura seguita dal Comune per lo smaltimento delleternit. «Non è strafottenza, ma piuttosto incapacità. E necessario che venga affidato lincarico a una ditta tra quelle autorizzate dalla Regione a questo tipo dinterventi spiega Accolla la quale dovrà effettuare i prelievi e procedere alla caratterizzazione del materiale, ossia ad unanalisi per determinare la tipologia del rifiuto. I risultati devono poi essere validati dallAsp (Azienda sanitaria provinciale, ndr) che, infine, autorizza il trattamento». E a far lievitare i costi del processo contribuiscono «il trasporto e il conferimento, previa inertizzazione, in una discarica specializzata in Calabria, perché in Sicilia non ce ne sono».
Tra gli interventi di rivalutazione dellex campo container lamministrazione conta di realizzare un impianto sportivo polivalente e, nellarea più vicina alla ferrovia che divide la zona dalle Saline, un museo del sale. «Il progetto della palestra annuncia Santi Arena, assessore con delega alle politiche sportive è stato di recente ammesso a finanziamento» dal Pon (Piano operativo nazionale, ndr) Sicurezza, nellambito delliniziativa Io gioco leGale. Promossa dal ministero degli Interni, l’iniziativa è indirizzata alle quattro regioni Obbiettivo Convergenza (Sicilia, Puglia, Campania e Calabria) – individuate dallUnione europea, nelle quali il reddito medio pro capite è inferiore al 75 per cento rispetto alla media europea e «finalizzata a promuovere tra i giovani del territorio il rispetto delle regole, losservanza della disciplina nella vita e nello sport e ladozione di comportamenti improntati alla legalità». Sul museo del sale, che rientrerebbe nella riqualificazione ecologica delle Saline Regina – dichiarato sito dimportanza comunitaria e zona di protezione speciale – liter è ancora agli albori. Nel giugno del 2011, la giunta megarese ha deliberato in tal senso «un atto dindirizzo che commenta Ivan Alicata, presidente dellassociazione Natura sicula Augusta è stato da noi più volte auspicato e tiene conto dell’importanza di garantire la tutela dei valori naturali e storici delle saline. Si attende adesso una traduzione concreta e fedele di tale atto».
In attesa della rivalutazione che ovviamente non potrà avvenire senza unadeguata analisi del terreno e bonifica dellarea sul piatto restano il problema della messa in sicurezza e la richiesta dei cittadini di provvedere a una recinzione dellarea, per evitare che si continui a gettare illegalmente rifiuti pericolosi. «Purtroppo le transenne, solo in parte presenti, vengono costantemente rimosse conclude Michele Accolla Magari metteremo un sistema di videosorveglianza, lintenzione cè». E anche la speranza che dalle parole si passi ai fatti.
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