Augusta, big M5s all’attacco contro lobby petrolio Su Montante: «Crocetta blocchi la sua rielezione»

Sono arrivati i big del Movimento 5 stelle ad Augusta. Obiettivi: difendere la sindaca grillina Cettina Di Pietro, tirata in ballo dal ministro dei Trasporti Graziano Delrio, e affondare i colpi su un governo «pieno di conflitti di interessi», come denuncia il deputato Alessandro Di Battista. Due i nomi scottanti che tornano nei discorsi di deputati regionali e nazionali: Alberto Cozzocommissario dell’Autorità portuale, e Antonello Montante, numero uno di Confindustria in Sicilia e indagato per concorso esterno in associazione mafiosa dalla procura di Caltanissetta.

«Cozzo suggerito da Cettina?» attacca il deputato regionale pentastellato Giancarlo Cancelleri, riprendendo le parole del ministro. «Meno male che io c’ero quando lei ha incontrato Delrio e ha parlato molto male di Cozzo, come di una persona con cui non si sbloccava niente», ha aggiunto l’onorevole. Poi l’affondo su Montante, che domani potrebbe essere nuovamente rieletto alla guida di Unioncamere. «È uno scandalo – tuona Cancelleri -. Crocetta ha il potere di bloccare tutto, di rinviare le elezioni». Da parte del deputato anche un riferimento all’appoggio che avrebbe ottenuto, in campagna elettorale, dalle due principali anime di Confindustria nell’Isola. «È stato eletto grazie a Montante e Lo Bello, adesso non può fare finta di non conoscerli». A parlare con i cittadini sono stati inoltre i parlamentari Roberto FicoMirella Liuzzi, e Davide Crippa.

Ad ascoltare gli interventi, circa duecento persone. Quando a parlare è Di Battista, l’unico a salire su una sedia per farsi vedere da più lontano, molti sollevano i cellulari per una foto o in video. Il deputato allarga l’orizzonte del discorso: «In quale paese al ministero che si occupa di energia mettono una donna che da imprenditrice lavora proprio in quel settore e che è fidanzata con un altro imprenditore? – dichiara facendo riferimento alla ministra dimissionaria Federica Guidi e al rapporto che la lega a Gabriele Gemelli, l’uomo al centro dell’inchiesta della procura di Potenza sul petrolio in Basilicata e sulle pressioni che sarebbero state fatte intorno al porto di Augusta -. Questo governo è pieno di conflitti di interessi». 

Il deputato nazionale va avanti e tira in ballo, seppur indirettamente, lo stesso premier. «Vogliamo sapere se le lobby del petrolio finanziano le fondazioni renziane». Infine, un commento sul referendum. «Il quorum in Basilicata dimostra che chi ha le trivelle in casa non le vuole perché sa che non portano sviluppo». Teorema che però non è stato valido proprio in Sicilia, Gela in testa. 

Salvo Catalano

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