«E io qua bloccato con le quattro gomme a terra. Non nel senso di bucate, ma sull’asfalto: non si muove, per le commemorazioni di ‘sta minchia». Sono le parole pronunciate dal boss Matteo Messina Denaro il 23 maggio del 2022 in un messaggio audio, accompagnato da una foto, inviato in una chat di gruppo con alcune donne conosciute nel corso delle sedute di chemioterapia nella clinica privata La Maddalena di Palermo dove è stato arrestato poi il 16 gennaio. Nell’audio, diffuso dai carabinieri del Ros, si parla di una donna che in quel momento non è rintracciabile: «Non sappiamo dov’è. O dorme ancora. Non sappiamo quel che fa».
Nello stesso messaggio il boss stragista, che era ancora latitante, non fa mistero del fatto di essere infastidito perché bloccato in autostrada – lungo la A29 che da Mazara del Vallo conduce a Palermo – a 2,5 chilometri prima dello svincolo di Villagrazia di Carini, nel Palermitano. Poco dopo, a 12,5 chilometri dall’auto, c’è lo svincolo di Capaci, dove il 23 maggio del 1992 una carica di tritolo uccise Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e i tre uomini della scorta – Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani – e dove ogni anno si svolgono le manifestazioni in ricordo della strage mafiosa. Quella per cui proprio anche Messina Denaro è stato condannato all’ergastolo in primo grado come mandante. Adesso è in corso il processo di secondo grado nella Corte d’appello di Caltanissetta.
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