Quando i siciliani fanno sentire la loro voce e le loro ragioni, le risposte non tardano ad arrivare. E’ quello che è successo, AD ESEMPIO, con la levata di scudi contro il delirio dell’ennesimo leghista pronto a sparare a zero sulla Sicilia, invece di prendere di mira uno Stato ladrone e asservito ai diktat della finanza europea che affama il suo popolo.
Il caso, ve lo abbiamo raccontato qui, è quello del vice Presidente della Provincia di Padova, Roberto Marcato, che ha praticamente dato la colpa ai dipendenti pubblici siciliani se nella sua regione non ci sono soldi per aiutare le povere famiglie e i produttori rimasti vittime di alluvioni e straripamenti. Dichiarazioni che, al di là della scontata solidarietà alla brava gente del Veneto, hanno suscitato rabbia. Non solo perché mentre la maggior parte dei dipendenti della Regione Veneto è pagata dalla Stato italiano (quindi anche da noi) in Sicilia, si pagano con il bilancio regionale, ma, soprattutto perché, proprio la nostra Isola, è la prima vittima della strafottenza romana. Dei nostri alluvionati, nessuno si è mai preoccupato nella Capitale come nel resto del Belpaese.
La nostra Regione, inoltre, piattaforma energetica d’Italia, dà già un grosso contributo a questo Paese e in cambio riceve solo inquinamento e tumori. Mentre, contrariamente a quanto previsto dallo Statuto siciliano, che è parte integrante della Costituzione, i tributi e le imposte, se li ‘pappa’ Roma.
Essere indicati come la causa della mancanza di risorse del Veneto è stata una ingiustizia. Vigliacca ed ignorante. Da cui per fortuna si sono dissociati veneziani del calibro di Umberto Sartori e Sandro Pulin. E, dopo la pubblicazione sul nostro giornale della lettera aperta rivolta a Marcato, firmata dalla tenace Cettina Foti, è arrivata anche la presa di distanza della Presidente della Provincia di Padova, Barbara Degani, a cui va la nostra stima e il nostro ringraziamento:
“Gentilissima sig.ra Foti,
laffermazione uscita in questi giorni sugli stipendi versati agli impiegati siciliani non rappresenta in alcun modo la posizione istituzionale mia, della Provincia di Padova o della sua amministrazione. Si tratta di provocazioni personali espresse da chi riveste un ruolo allinterno del partito della Lega Nord.
Come Provincia, pur promuovendo la necessaria riforma dellapparato istituzionale italiano, siamo solidali con i lavoratori e gli impiegati pubblici che onestamente prestano il loro servizio alle istituzioni e allo Stato, di qualunque Regione siano.
Ci troviamo in un momento storico di emergenza dove le priorità sono tante e delicate. La campagna elettorale è finita, invito davvero tutti coloro che rivestono posizioni di rappresentanza ad abbassare i toni.
Cordiali saluti.
Barbara Degani
Presidente della Provincia di Padova”
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