Una vita di corsa, tra Catania e la Spagna: Chiara Torrisi, 20 anni, è una delle punte di diamante dell’atletica leggera siciliana. Tanto da avere staccato il biglietto per le competizioni europee che si terranno a luglio in Polonia. Tesserata con il Cus Palermo, la giovane sprinter etnea vive da un anno a Cartagena, nel sud della Spagna, dove studia Fisioterapia in una università sportiva, alla continua ricerca di un equilibrio tra lo sport e i libri. Un obiettivo difficile ma affascinante. «Riesco a studiare facendo atletica, con esami e obbligo di frequenza. Il corso che seguo durerà quattro anni: ho scelto la Spagna – spiega Chiara – grazie al consiglio di un amico che studiava qui».
«Ho una pista vicino casa e c’è una ragazza che mi segue: Cartagena è una piccola città, ma con strutture di buon livello che mi permettono di crescere e allenarmi nel migliore dei modi». Il processo di crescita di Chiara Torrisi, evidente, si è confermato quest’anno ai campionati universitari spagnoli, dove l’esponente del Cus Palermo ha vinto la finale sui 100 metri con 12.13, correndo la batteria in 11.94. La base di tutti i successi, però, resta l’allenatore Rosario Cannavò, a cui Chiara non ha rinunciato neanche a distanza: «Continuo a seguire il mio allenatore anche dalla Spagna. Cannavò è una persona fantastica, mi tratta come una figlia. Tutto quello che ho ottenuto – prosegue – lo devo a lui. Mi ha fatta crescere pian piano, non potrei mai immaginare di tradirlo cambiando allenatore».
E il 2017, adesso, potrebbe portare soddisfazioni ancora maggiori: dal 13 al 16 luglio, infatti, Chiara Torrisi farà parte della spedizione azzurra che gareggerà ai Campionati europei under 23 a Bydgoszcz, in Polonia. «Ci stiamo allenando duramente per la manifestazione: siamo in ritiro per provare la staffetta 4X100. Sarò impegnata anche sui 100 metri piani: non punto a nulla di particolare, l’obiettivo principale è quello di migliorare il mio record personale (al momento 11.71, ndr)».
La vita da sprinter, ovviamente, non le fa tralasciare l’obiettivo della laurea: «Voglio specializzarmi in Osteopatia e per farlo mi piacerebbe proseguire gli studi in Italia». Un’atleta con le idee chiare e la testa sulle spalle, come testimonia l’allenatore Rosario Cannavò: «Conosco Chiara da dieci anni: è una velocista molto completa, non deve dimostrare più nulla. Il suo grande pregio è quello di riuscire a conciliare attività sportiva ad alti livelli con ottimi risultati in campo universitario». Sui Campionati europei in Polonia, Cannavò non si sbilancia: «È prematuro fare una previsione, a causa di tanti fattori: gli infortuni, i livelli di crescita degli altri atleti… Ciò di cui sono sicuro – conclude – è che Chiara darà il massimo, come sempre».
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