Ateneo-Consorzio: possibile un accordo

A un passo dal divorzio, Ateneo e Consorzio provano la strada della riconciliazione giungendo ad una soluzione che potrebbe salvare gli interessi di entrambe le parti. Ad officiare lo scambio delle promesse – se non d’amore di collaborazione – è stato, martedì, il ministro Gelmini nella sede del Miur di Roma.

 

L’accordo discusso prevede la riapertura delle immatricolazioni per Lingue, Agraria e Giurisprudenza mentre i corsi di Medicina saranno trasferiti a Catania, in quanto troppo dispendiosi e ingestibili in mancanza di strutture adeguate. Da parte sua il Consorzio rinuncia all’azione legale: per questo gli avvocati del consorzio hanno chiesto il rinvio dell’udienza presso il tribunale ordinario di Catania prevista per oggi.

 

Una promessa ancora più importante, ma certo non nuova, apre uno scenario sul futuro: le trattative per rinegoziare le convenzioni inizieranno subito. Il consorzio dovrà non solo reperire fondi proporzionati all’incremento delle spese ma anche dare maggiori garanzie di solvibilità in primis attraverso la fideiussione bancaria.

 

Dopo l’incontro iniziano le discussioni in famiglia: giorno 26 è prevista a Catania la convocazione del Senato Accademico che avrà come unico punto all’ordine del giorno “rapporti tra Ateneo e Consorzio di Ragusa”. In tale seduta si delibererà in merito alla modifica del Manifesto degli Studi e al trasferimento dei corsi di Medicina a Catania.

 

Sul fronte ragusano il c.d.a. del Consorzio ha discusso ieri della rinuncia ai corsi di Medicina e della revoca dell’azione giudiziaria.

 

In caso di esito positivo settimana prossima a Roma ci sarà la luna di miele riparatrice: ratifica degli accordi sempre davanti ai tecnici del Ministero.

 

L’Università a Ragusa potrebbe, quindi, tra pochi giorni archiviare la crisi delle ultime settimane ma non avrà certo un futuro garantito. Svestiti i panni di cavalieri e contabili sarà necessaria una solida collaborazione per investire seriamente sulla qualità e non far morire il polo ibleo di stenti.

Claudio Cesarano

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