I dipendenti dell’Azienda Sicilia Trasporti (Ast spa) non ricevono gli stipendi da due mesi. L’azienda pubblica di trasporto locale in Sicilia, che è una società partecipata al cento per cento della Regione Siciliana, non ha versato in busta paga il corrispettivo per il mese di aprile e, ormai, si avvicina un ritardo anche per quello di maggio. «Oltre al disagio per noi autisti che non è da sottovalutare – racconta a MeridioNews un dipendente che preferisce rimanere anonimo – non vengono pagati anche diversi fornitori esterni dell’Ast e le fatture si accumulano da diverso tempo. La cosa più grave per tutte, però – denuncia l’autista – è che le assicurazioni degli autobus sono scadute lo scorso 30 aprile. È vero che c’è una proroga fino alla fine di maggio che garantisce la nostra copertura assicurativa ma questa, comunque non è valida ai fine del codice della strada». Infatti, stando all’articolo 193 del codice della strada, la polizza assicurativa resta valida ed efficace per i 15 giorni successivi alla data di scadenza.
A chiedere certezze sulle retribuzioni e sul futuro lavorativo dei dipendenti Ast sono il segretario generale di Ugl Sicilia, Giuseppe Messina e il segretario aggiunto, Giuseppe Scannella che nell’Isola guida anche la federazione degli autoferrotranvieri. «Abbiamo chiesto – dichiarano – l’intervento dei prefetti per sbloccare il pagamento e scongiurare l’interruzione del servizio che avrebbe anche dei risvolti di ordine pubblico». La società serve gran parte del territorio siciliano, collegando alcuni dei capoluoghi con i Comuni delle province. «Se non si trova una soluzione in tempi rapidi, anche le migliaia di utenti pendolari del servizio di trasporto locale potrebbero pagarne le conseguenze con ritardi e, nella peggiore delle ipotesi anche con la sospensione dei collegamenti giornalieri». Fatta esclusione per le fasce garantite.
«Questa situazione di criticità dell’Ast, società rimasta orfana di una programmazione del governo regionale che inspiegabilmente resta al palo – lamentano i sindacalisti – necessita dell’avvio di un confronto costante e concreto per trovare una soluzione condivisibile per lavorare sui propositi sul futuro assetto della società e sulla riorganizzazione del personale». Intanto cresce il malumore tra i lavoratori che, già per i prossimi giorni, stanno prendendo in considerazione l’ipotesi di mettere in atto forme di protesta. «Da decenni, inoltre, sono anche bloccati gli avanzamenti di carriera. Per esempio, molti dipendenti che erano conducenti sono stati declassati ad ausiliari generici – conclude l’autista – pur svolgendo mansioni superiori e di responsabilità all’interno di uffici amministrativi e tecnici».
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